Milano

Primo maggio, Cenacolo chiuso: "Poco tempo per avvisare tutti"

La dirigente del polo museale: "Garantiamo tante aperture, per legge però non possiamo superare il 33% dei giorni festivi"

Primo maggio, Cenacolo chiuso: "Poco tempo per avvisare tutti"

L'immagine dei turisti che mostravano il biglietto prenotato e pagato per visitare L'ultima cena di Leonardo il primo maggio, per trovare l'ingresso al Cenacolo sbarrato per mancanza di personale, ha fatto il giro del mondo, suscitando imbarazzo e indignazione. Il giorno dopo, la direttrice del polo museale della Lombardia, Emanuela Daffra, sottolinea che il concessionario della gestione delle prenotazioni "ha avvisato le persone che avevano prenotato la visita", anche se "evidentemente non e' riuscito a farlo con tutte". Interpellata dall'Agi sull'argomento, la dirigente del ministero dei Beni culturali ha aggiunto che, senza questa comunicazione, "si sarebbero presentati in mille davanti ai cancelli del museo". In ogni caso, ha ammesso, "alla luce di quanto accaduto, avremmo dovuto fermare prima il tentativo di tenere il museo aperto, per avere piu' tempo per avvisare veramente tutti".

La dirigente del polo museale ha spiegato ancora che "nonostante il personale sia scarso per tutto il Polo museale, garantiamo tante aperture. Per legge, pero', non possiamo superare il 33% dei giorni festivi. E' possibile farlo solo se c'e' la disponibilita' volontaria del personale di custodia. Eravamo rimasti aperti a Pasqua, Pasquetta e anche il 25 aprile, ma per il primo maggio serviva la disponibilita' volontaria del personale, che poteva essere data fino al 25 aprile. Abbiamo tentato fino a quel giorno di averla, senza pero' riuscirci. E' stato quindi il 25 aprile che ho saputo che il primo maggio il Cenacolo vinciano sarebbe rimasto chiuso". Ecco perche' l'informazione e' potuta partire solo dopo: "Il 26 abbiamo di conseguenza pubblicato l'avviso della chiusura sul sito web del museo e contemporaneamente abbiamo chiesto al concessionario di avvisare tutti coloro che avevano prenotato e di rimborsare il biglietto, nel caso in cui queste persone non potessero visitare il museo nei giorni successivi. Come ho detto, avremmo effettivamente dovuto fermare prima il tentativo di rimanere aperti, per avere maggior tempo a disposizione per avvisare tutti". 








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