Milano
Privilegiare chi ha maggior speranza di vita: il documento agli anestesisti
In un documento mandato agli anestesisti si spiega: Deve essere trattato chi ha maggior speranza di vita
"Come estensione del principio di proporzionalità delle cure, l’allocazione in un contesto di grave carenza (shortage) delle risorse sanitarie deve puntare a garantire i trattamenti di carattere intensivo ai pazienti con maggiori possibilità di successo terapeutico: si tratta dunque di privilegiare la “maggior speranza di vita”. Il bisogno di cure intensive deve pertanto essere integrato con altri elementi di “idoneità clinica” alle cure intensive, comprendendo quindi: il tipo e la gravità della malattia, la presenza di comorbidità, la compromissione di altri organi e apparati e la loro reversibilità. Questo comporta di non dover necessariamente seguire un criterio di accesso alle cure intensive di tipo “first come, first served”.
Questo documento è stato pubblicato ieri, ed è stato mandato oggi dalla Società italiana di Anestesia a tutti i medici. E' intitolato RACCOMANDAZIONI DI ETICA CLINICA PER L’AMMISSIONE A TRATTAMENTI INTENSIVI E PER LA LORO SOSPENSIONE, IN CONDIZIONI ECCEZIONALI DI SQUILIBRIO TRA NECESSITÀ E RISORSE DISPONIBILI. QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE
Tradotto, vuol dire che gli anziani e chi è in condizioni compromesse potrebbe venir superato da chi ha maggiori speranze di vita. Il Coronavirus ci pone di fronte all'etica della medicina di guerra.
fabio.massa@affaritaliani.it