Processo Sanità, Garavaglia: giudici, non contribuì alla turbativa d'asta - Affaritaliani.it

Milano

Processo Sanità, Garavaglia: giudici, non contribuì alla turbativa d'asta

Nel processo su illeciti nel settore sanitario in Lombardia non ci sono prove contro l'ex ministro dell'Economia Massimo Garavaglia

Processo Sanità, Garavaglia: giudici, non contribuì alla turbativa d'asta

Contro l'ex viceministro leghista dell'Economia Massimo Garavaglia, assolto dall'accusa di turbativa d'asta, in qualità di ex assessore lombardo all'Economia, l'istruttoria "non consente di affermare con adeguata certezza che alla realizzazione del reato abbia fornito un contributo penalmente rilevante, anche in termini di rafforzamento del proposito criminoso o di facilitazione della sua attuazione". E quanto scrivono i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza del 17 luglio scorso.  Al centro del processo una gara da 11 milioni di euro del 2014 per il servizio di trasporto di persone dializzate. Gli elementi contro l'ex assessore "non sono di univoca interpretazione" e in tal senso le risultanze istruttorie "difettano" di "elementi adeguatamente dimostrativi per affermare  che Massimo Garavaglia abbia dato un contributo anche solo nella forma della agevolazione alla turbativa della procedura aperta" a sostegno di Croce Azzurra Ticinia, secondo l'ipotesi accusatoria. 

Diversa la posizione per l'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, accusato di turbativa d'asta, corruzione e concussione, e condannato alla pena più severa (5 anni e 6 mesi). Per i giudici di Milano lui era "costantemente informato dell'evolversi della 'vicenda bando dei dializzati'", e il suo intervento "si rivela in palese violazione del principio di separazione tra funzione di indirizzo politico e di controllo proprie dell'organizzazione politico e di gestione amministrativa concreta di competenza e responsabilità dirigenziale".  L'ex assessore lombardo ed ex sindaco, per l'accusa era "a capo" di un "sistema di favori" e gestiva un "groviglio di interessi pubblici e privati che si concentrava nella sua figura, un sistema gestito anche dal suo entourage e dalle sue persone di fiducia".  A luglio il processo si era chiuso con tre assoluzioni, le altre condanne variavano da un minimo di otto mesi fini a 4 anni e 4 mesi. Nelle motivazioni è esplicitato anche il ruolo ricoperto da Giorgio Scivoletto, condannato in primo grado a 2 anni e 2 mesi, ex dg della Asl Milano 1 che si attivò - a dire dell'accusa - per "boicottare" la gara a cui non aveva potuto partecipare la Croce Azzurra Ticinia.  "Il quadro probatorio è granitico - scrivono i giudici - nel delineare Giorgio Scivoletto come braccio esecutivo di quel risultato di non escludere le 'nostre Croci' di cui era stato investito da Mario Mantovani e insieme accorto ideatore delle vie che potessero condurlo alla riuscita in pregiudizio degli operatori economici, risultati idonei alla conclusione dell'accordo quadro". 








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