Milano

Procura di Milano: anche Gratteri per il dopo-Greco

Iniziate le manovre per la scelta del nuovo procuratore capo di Milano: la candidatura di Gratteri e la soluzione interna. Tensioni per il caso Eni-Nigeria

Procura di Milano: anche Gratteri per il dopo-Greco

La corsa per la successione di Francesco Greco alla guida della Procura di Milano è già partita, con l'attuale procuratore capo che giungerà al termine del proprio incarico a fine 2021. Scenari ancora in evoluzione ma con alcuni elementi che sembrano costituire già una novità rispetto alla tradizione che vuole la Procura milanese individuare internamente la propria guida. In lizza c'è Maurizio Romanelli, capo del pool anticorruzione meneghino. Ma anche Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, sembra intenzionato a fare domanda a maggio per guidare i magistrati milanesi. Una mossa che può scompaginare le carte. E aprire ad altre candidature esterne, come quella di Giuseppe Amato, procuratore capo di Bologna. Due eventuali candidature che andrebbero oltre le logiche delle correnti interne della magistratura milanese. Ma lo stesso Gratteri sembra guardare anche a un altro incarico prestigioso, quello della Direzione nazionale antimafia, con Federico Cafiero De Raho che andrà in pensione a febbraio 2022.

Tensioni e veleni dopo la sentenza Eni-Nigeria

Un risiko complicato ricostruito oggi dal quotidiano La Stampa. Che aggiunge ulteriori elementi: lo scontro velenoso e sotterraneo nel palazzo di giustizia milanese legato al caso Eni-Nigeria, ad esempio. Dopo l'assoluzione degli imputati, una chat whatsapp dell'ufficio della procura si è infuocato, con un gruppo di magistrati che chiede una assemblea per un presunto "depistaggio" delle indagini e per le parole dell'indagato Piero Amara che ha paventato una vicinanza tra giudici e difese che avrebbe messo in dubbio l'imparzialità del collegio. Del tema se ne sta occupando la Procura di Brescia, che tuttavia ha archiviato il fascicolo.

Altro fronte che crea fibrillazione: ieri la prima  commissione del Csm ha convocato e sentito  l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara su fatti specifici tra cui  la nomina dei capi degli uffici giudiziari di Roma e Milano.








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