Profughi, Caritas Milano critica Minniti: "Parroci come ufficiali giudiziari"
Le perplessità di Caritas Ambrosiana sulla procedura di notificazione nei centri accoglienza: "Parroci trasformati in ufficiali giudiziari, compito improprio"
La Caritas Ambrosiana esprime "forti preoccupazioni" per le conseguenze dell'applicazione del decreto Minniti che ha introdotto nuove disposizioni per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale. Il punto controverso, afferma una nota, riguarda la procedura di notificazione nei centri di accoglienza che entrera' in vigore il 12 agosto. Il decreto convertito nella legge n.46/17 trasferisce ai responsabili delle strutture che accolgono richiedenti asilo il compito di comunicare formalmente agli ospiti gli atti assunti dalle Commissioni territoriali compresa, ad esempio, la decisione sugli esiti della loro domanda di asilo.
"Desideriamo continuare ad offrire la nostra assistenza ai richiedenti asilo, collaborando lealmente con le istituzioni - afferma in una nota Luciano Galletti, direttore di Caritas Ambrosiana - tuttavia dobbiamo segnalare che tale norma trasforma di fatto i responsabili dei centri di accoglienza, e indirettamente i parroci nel caso dell'accoglienza in parrocchia, in ufficiali giudiziari, con responsabilita' penali e civili. Si tratta di un compito improprio che non possiamo sostenere e che modificherebbe la natura del nostro intervento pregiudicando il rapporto di fiducia instaurato con gli stessi ospiti. Ribadiamo, come gia' chiesto con una lettera al ministro dell'Interno Marco Minniti da Caritas Italiana, la necessita' che venga adottato un intervento correttivo o esplicativo della norma, affinche' siano i Comuni, le Prefetture o comunque gli enti istituzionali o affidatari della gestione dei servizi dei richiedenti la protezione internazionale ad assicurare la notificazione dei provvedimenti attraverso personale della pubblica amministrazione. Confidiamo che il ministro comprenda le nostre preoccupazioni e dia una risposta soddisfacente alla nostra richiesta prima dell'entrata in vigore della disposizione. In caso contrario ci vedremmo costretti a rimodulare il nostro piano di ospitalita' diffusa cosi' come e' stato concepito, non rinnovando le convenzioni con le Prefetture che riguardano in particolare le strutture parrocchiali e riservandoci di valutare in che termini coinvolgere per il futuro le parrocchie".
La Caritas Ambrosiana, si precisa, offre ospitalita' a 2200 richiedenti asilo nel territorio della Diocesi di Milano.