Profughi in Caserma Montello, manifestazioni pro e contro
La Caserma Montello ospiterà tra poche settimane 300 profughi. Ieri una manifestazione a favore dei migranti, sabato scende in piazza CasaPound
Si acccende la "battaglia" attorno alla Caserma Montello, struttura destinata ad accogliere tra poche settimane trecento profughi. Nela serata di ieri circa un miglaio di milanesi sono scesi in piazza con le fiaccole per dire... sì all'accoglienza. Una manifestazione in controdenza al grido di "Nessuno è straniero" e per manifestare solidarietà nei confronti delle donne e degli uomini che saranno ospitati in caserma. Gli striscioni recitavano slogan quali "Stop war not people” o “Solidarietà ai rifugiati che dalla miseria della guerra sono scappati” e “Barrio San Siro solidale e antirazzista”. I manifestanti si sono dati appuntamento per l'1 novembre, quando è atteso l'arrivo dei 300 profughi. "Ringrazio tantissimo questi cittadini - ha commentato l'assessore Pierfrancesco Majorino -. Donne e uomini della zona dove arriveranno tra poche settimane trecento profughi. Milanesi , che alle sirene della paura preferiscono la concretezza della solidarietà".
Di ben altro tenore si annuncia la manifestazione annunciata per sabato 15 ottobre dalle 10 alle 17 in piazza Firenze, con un presidio promosso da CasaPound Italia Milano e da alcuni comitati di residenti tra i quali "Giù le mani dalla Montello", già molto attivo nelle scorse settimane contro la scelta di destinare la caserma per l'accoglienza dei profughi. Massimo Trefiletti, responsabile milanese di casaPound, commenta: "La decisione di destinare la caserma all'accoglienza di centinaia di sedicenti profughi è l'ennesima conferma di come i posti adatti ad accogliere queste persone siano terminati e di come, nonostante questo, si cerchi a ogni costo di trovare nuovi luoghi in cui metterli. Il tutto a discapito dei cittadini e creando vantaggio solo a chi sull’immigrazione riesce a lucrare e trarre guadagno. È intollerabile che risorse sempre più cospicue siano destinate ad alimentare un business costruito sulle spalle degli italiani, ignorando colpevolmente i problemi che queste scelte scellerate causano al territorio e a chi lo vive. Per questo motivo sabato saremo in piazza insieme ai cittadini: è ora che le istituzioni si rendano conto della situazione reale della città e del Paese. Non c'è più posto per accogliere ulteriori 'profughi'".