Milano

Profughi "sfrattati", Grandi Stazioni ha fretta di vendere l'hub

Arca Onlus: "Il 2016 sarà l'anno più critico per l'accoglienza"

Profughi: l'hub che è stato fino ad oggi ospitato in via Tonale sarà presto trasferito in via Sammartini. Grandi Stazioni sta infatti procedendo sulla via della privatizzazione ed una società ha opzionato l'acquisto dei locali dell'ex mensa del dopolavoro ferroviario, un anno fa ceduti temporaneamente a Comune e Prefettura. "C'era un'emergenza in corso e avevamo concesso gratuitamente lo spazio per la prima accoglienza - spiegano da Grandi Stazioni - Adesso come negli accordi riprendiamo possesso e in alternativa concediamo, sempre a titolo gratuito, un altro luogo, in ristrutturazione".

L'assessore Pierfrancesco Majorino conferma: "Grandi Stazioni ci mette fretta, ma dovrebbe ringraziarci perché abbiamo ristrutturato completamente quei locali che erano un disastro. Lunedì riapriamo provvisoriamente via Tonale, in attesa del trasloco in via Sammartini che avverrà nelle prossime settimane, appena sarà pronta la nuova sede. Sarebbe una follia privare la stazione di un hub, sarebbero anche disagi forti anche per i viaggiatori".

Già dal 4 al 7 aprile i locali sono stati liberati dalle persone al loro interno, per alcuni sopralluoghi. E la macchina della solidarietà e dell'assistenza ne ha naturalmente risentito. Giunge una nota da Arca Onlus: "L’Hub, situato nel Sottopasso Mortirolo (negli spazi dell’ex Dopolavoro Ferroviario), è stato messo a disposizione da Grandi Stazioni e ristrutturato grazie al Genio Militare per far fronte ai massicci arrivi di migranti della scorsa estate. All'interno della struttura i migranti appena approdati in città vengono registrati prima di essere accompagnati nei vari centri di accoglienza. Fondazione Progetto Arca è la onlus che ha ricevuto l’incarico dal Comune di Milano di gestire gli spazi dell’Hub e l’accoglienza dei profughi. L’accoglienza ai profughi transitanti in questo spazio è garantita dalla Fondazione a titolo completamente gratuito grazie ai fondi raccolti dalla onlus e grazie alla collaborazione di numerose associazioni coinvolte nella gestione dell’Hub. L’accordo tra Comune e Grandi Stazioni, che prevedeva la cessione temporanea dell'ex Dopolavoro Ferroviario, è scaduto lo scorso 31 dicembre. Tuttavia da allora in avanti, in accordo con tutti gli enti e le associazioni coinvolte, l’Hub è rimasto regolarmente aperto in attesa che venissero ultimati i lavori di ristrutturazione (attualmente in corso) in un altro luogo in via Sammartini concesso, sempre a titolo gratuito, da Grandi Stazioni. In data 30 marzo Progetto Arca ha ricevuto comunicazione da parte del Comune circa la necessità, espressa da Grandi Stazioni, di rendere libero da persone l’Hub nelle giornate di lunedì 4, martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 aprile per sopralluoghi. Il Coordinamento di Progetto Arca ha recepito la comunicazione informando immediatamente tutti gli operatori e i volontari coinvolti nella gestione dell’Hub e organizzando prontamente un sistema di accoglienza alternativo all’esterno della struttura. Nel dettaglio, per assicurare assistenza immediata ai profughi giunti in questi giorni presso l’Hub e per evitare assembramenti di persone, dal 4 al 7 aprile Progetto Arca ha messo a disposizione al di fuori dell’Hub un’unità mobile composta da 10 operatori, una navetta e due auto, attiva dalle 8 alle 21. Gli operatori di Progetto Arca sono così riusciti a garantire assistenza alle 157 persone arrivate, prendendole in carico e accompagnandole nei diversi centri della città. In questi giorni, in particolare, una donna con un bambino di 4 mesi è giunta nei pressi dell’Hub intorno a mezzanotte. Per questo, in emergenza, è stata accolta all’interno della struttura e accompagnata il giorno seguente in un centro di accoglienza".

“Dall’apertura dell’Hub - afferma il presidente di Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia - ogni giorno accogliamo le persone in transito a Milano garantendo loro la migliore assistenza possibile. Un grande sforzo che continuiamo a sostenere con impegno, spesso grazie al solo contributo dei nostri donatori, anche in vista di un ulteriore incremento degli arrivi, che molto probabilmente farà del 2016 l’anno più critico sul fronte dell’accoglienza”.







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