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Progetto Bosconavigli a Milano, indagato Stefano Boeri
Stefano Boeri

Progetto Bosconavigli a Milano, indagato Stefano Boeri

L'archistar Stefano Boeri è indagato dalla Procura di Milano, assieme ad altre sei persone, in una delle inchieste sulla gestione urbanistica in città. Boeri è accusato di lottizzazione abusiva e abuso edilizio per il progetto da lui firmato e chiamato 'Bosconavigli', che dovrebbe sorgere nello storico quartiere San Cristoforo, zona sud-ovest del capoluogo lombardo. Lo riporta Ansa. L'architetto, noto in tutto il mondo anche per il Bosco Verticale, è indagato, come emerso già nei mesi scorsi, anche in un'inchiesta milanese per turbativa sulla realizzazione della nuova Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Sono certo che la magistratura farà presto chiarezza su questa vicenda", ha dichiarato Boeri 

L'indagine sul progetto "Bosconavigli"

Con l'architetto Boeri risultano indagati dai pm Paolo Filippini e Mauro Clerici, coordinati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, anche due dirigenti comunali, il costruttore, lo sviluppatore e un altro progettista. Dagli accertamenti delegati al nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF di Milano e da una consulenza disposta dai pm sarebbe emerso che il nuovo complesso residenziale da 90 appartamenti in fase di costruzione sarebbe dovuto essere autorizzato con un piano attuativo anziche' con una convenzione urbanistica, come avvenuto, che l'altro, non avrebbe ricevuto come da iter l'approvazione con una delibera della giunta comunale. Inoltre, l'immobile violerebbe i limiti di legge sulla costruzione di nuovi edifici essendo alto 41 metri rispetto alla soglia di 25.

Le presunte illegittimità del progetto "Bosconavigli"

Come riferisce Ansa,  il permesso a costruire "illegittimo", secondo i pm, è del 13 maggio 2022, arrivato dopo un "parere favorevole 'condizionato' della Commissione per il paesaggio" del 2021, che era seguito ad un altro parere, della stessa Commissione comunale, "contrario" per il "consistente aumento dell'altezza a 41 metri". Mentre un altro parere ancora aveva analizzato una riduzione dell'altezza fino a 37 metri.

Sarebbe stato, secondo i pm, l'allora direttore dello Sportello unico edilizia Giovanni Oggioni ad individuare la "modalità 'diretta convenzionata'" per l'operazione immobiliare. Il "permesso di costruire convenzionato", per la Procura, sarebbe stato "concesso violando plurime disposizioni di legge". Serviva, infatti, un "piano di lottizzazione esteso all'intera zona". Anche per l'altezza di Bosconavigli che "eccede largamente" quella degli altri edifici attorno. Per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, poi, oltre allo 'sconto', i pm contestano che lo Sportello unico edilizia del Comune non abbia valutato nemmeno, come doveva, la "opportunità" e la "convenienza per l'amministrazione comunale di accettare la monetizzazione", ossia il versamento di soldi, rispetto alla "cessione gratuita" delle aree di interesse pubblico da parte del committente.

E non sarebbe stata indicata nemmeno la "destinazione dei proventi della monetizzazione", ossia come sarebbero stati usati dall'amministrazione comunale. Per gli oneri di urbanizzazione, infine, è stato applicato un importo "tabellare", non parametrato sul valore di mercato. Nell'atto dei pm il Comune di MILANO è indicato come "persona offesa" dai reati contestati.

Bosconavigli, Boeri:  "Sono certo che la magistratura farà presto chiarezza"

"Sono certo che la magistratura farà presto chiarezza su questa vicenda". E' quanto dichiarato da Stefano Boeri in merito all'inchiesta della Procura di Milano, che lo vede tra gli indagati insieme ad altri professionisti. Nel frattempo Milano 5.0 srl, la società promotrice dello sviluppo del progetto immobiliare in questione, "a seguito dell'iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano di un suo rappresentante e di altri professionisti che hanno collaborato al progetto stesso, tiene a precisare che 'Bosco Navigli' è stato realizzato sulla base di un permesso di costruire, accompagnato da una convenzione con il Comune di Milano che prevede, fra le altre cose, opere di urbanizzazione e oneri". Milano 5.0 srl, si legge in una nota, "è certa di aver operato in buona fede, così come tutti quelli che hanno collaborato al progetto, seguendo le regole, in dialogo costante con le autorità preposte". La società "attende con serenità e in spirito di piena collaborazione lo sviluppo del procedimento".

L'avvocato Giuseppe Iannaccone, "incaricato di assistere il Presidente della società", Marco Nolli, indagato così come l'architetto Stefano Boeri e altre cinque persone, spiega che "l'Ingegner Nolli è un professionista serio, noto sul mercato per la sua competenza e per la cura che pone nel proprio lavoro. Sono certo - aggiunge il legale - che dimostreremo come, anche in quest'occasione, abbia agito al fine di sviluppare un progetto immobiliare, improntato alla sostenibilità e nel rispetto della normativa di settore". 

 


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