A- A+
Milano
Punti nascita, dietrofront del Ministero. Gallera: "Soddisfatti e stupiti"
Giulio Gallera

Lo stesso assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha accolto con "stupore" la notizia della retromarcia da parte del ministro Beatrice Lorenzin sulla chiusura dei punti nascita. Ma così è, con il contrordine giunto da Roma, dove sino a ieri a quanto pare non c'erano state aperture sulla richiesta di una deroga per le cinque strutture lombarde che sarebbero state interessate dal provvedimento. Ora, invece, l'apertura alla possibiblità di una deroga alla chiusura per Regione Lombardia. "Bene dunque - prosegue Gallera - questo cambio di passo su decisioni importanti che il ministro dovrebbe però comunicare anche al suo direttore generale, il quale in una comunicazione inviataci in data 21 novembre ha parlato a suo nome negando la deroga alla chiusura di determinati punti nascita in Lombardia. Fino ad oggi il ministero sulla questione è stato intransigente, abbiamo presentato tutta la documentazione che è in loro possesso. Se ora hanno deciso di cambiare orientamento siamo pronti a confrontarci ulteriormente e a mettere in sicurezza, come abbiamo dichiarato più volte, i punti nascita in questione, per il bene dei cittadini". Prevista per oggi la presentazione di richiesta di revoca del diniego alla deroga".

La chiusura imposta dal Governo riguardava i punti nascita con meno di 500 nati all'anno, contro di essa si era espresso anche il governatore Roberto Maroni, pronto a garantire risorse regionali per la messa in sicurezza dei presidi. La protesta ad Angera, nel Varesotto, aveva portato alcune mamme ad occupare i reparti infantili dell'ospedale.

GRIMOLDI (LEGA): "RACCOLTA FIRME PER SOSTENERE LA REGIONE" - Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, afferma: "La Lega Nord, in accordo con il Governatore Maroni, ha avviato attraverso i suoi sindaci una raccolta firma degli amministratori locali per sostenere l'azione della Regione Lombardia di richiesta di revoca del provvedimento del Governo per la chiusura dei punti nascita aventi meno di 500 parti l'anno, alla luce dell'apertura fatta ieri a riguardo dal ministro della Salute circa una possibile deroga per la Lombardia. La decisione del Governo di chiudere i punti nascita rappresenta l'ennesima ingerenza dello Stato, attraverso decisioni calate dall'alto, che non tengono conto delle esigenze e delle specificità dei singole aree territoriali. Come Lega ci siamo immediatamente attivati, per difendere un'esigenza, quella dei punti nascita più piccoli, avvertita dai nostri territori e dai nostri cittadini e per far sentire, attraverso questa raccolta firme degli amministratori locali, la voce del territorio lombardo che vogliamo arrivi al ministro Lorenzin, per farle fare marcia indietro su una decisione sbagliata e per convincerla a concedere una deroga alla Regione Lombardia per poter mettere in sicurezza, con proprie risorse, questi punti nascita, e scongiurarne la chiusura. È paradossale che l'unica Regione in Italia a non avere un euro di deficit nel proprio bilancio sanitario sia trattata come le altre Regioni e non possa, con risorse proprie, intervenire sulle proprie strutture ospedaliere per garantire le risposte alle specifiche esigenze dei suoi territori".

Tags:
giulio gallerachiusura punti nascitaospedale angera

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.