Milano

Qatargate, la commercialista di Panzeri non sarà estradata in Belgio

a cura della redazione

No del Tribunale di Milano alla richiesta di estradizione per Monica Bellini: "Dal Belgio accuse assai vaghe e persistente silenzio"

Qatargate, la commercialista di Panzeri non sarà estradata in Belgio

Non verrà estradata in Belgio Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia Panzeri, raggiunta nel gennaio scorso da un mandato d'arresto europeo nell'ambito dell'indagine sul Qatargate. Lo ha deciso questa mattina la quinta sezione penale del Tribunale di Milano, revocando anche la misura coercitiva del divieto di espatrio per Bellini. La decisione, riferisce Adnkronos, è arrivata dopo diversi rinvii, stabiliti per la richiesta di integrazioni istruttorie, mai arrivate dal Belgio.

I giudici milanesi: "Contro Bellini accuse assai vaghe"

Le accuse degli inquirenti belgi alla commercialista Monica Rossana Bellini sono "assai vaghe" e nonostante la "disponibilita'" della Corte d'appello ad attendere l'invio di documentazione istruttoria da Bruxelles c'e' stato "un persistente silenzio". E' quanto hanno sottolineato i giudici Nova-Arnaldi-De Magistris nelle motivazioni del provvedimento, lette in aula, con cui hanno negato la consegna della contabile della famiglia Panzeri al Belgio. La decisione e' arrivata alla quarta udienza sulla procedura di estradizione, dopo tre precedenti rinvii. Gli stessi giudici in attesa di ricevere chiarimenti da Bruxelles, mai arrivati, gia' lo scorso 10 febbraio avevano liberato dagli arresti domiciliari a Bellini mantenendo solo il divieto di espatrio. Con la decisione odierna anche quest'ultima misura coercitiva e' stata revocata.

Bellini, un procedimento già aperto a Milano

A carico di Monica Rossana Bellini  c'è anche "un procedimento penale" aperto a Milano, come emerso già nei giorni scorsi, per riciclaggio e "uno dei fatti" indicati nel mandato d'arresto europeo emesso dal Belgio per la professionista "corrisponde alla medesima vicenda per cui si procede in Italia". E' un altro dei motivi per i quali la Corte d'Appello di Milano ha detto no alla consegna di Bellini. Il rifiuto alla consegna, come ha spiegato la Corte nelle motivazioni lette in aula, è stato deciso per un "duplice ordine di motivi".

Cosa contestano i giudici milanesi agli inquirenti belgi

In primo luogo, il mandato d'arresto europeo è stato "emesso per esigenze investigative" e, secondo la Corte, dunque, il Belgio poteva usare "strumenti giudiziari" diversi rispetto all'arresto e alla consegna, come un interrogatorio per rogatoria, per andare avanti nelle indagini sulla professionista, che è "cittadini italiana". Per i giudici, quindi, serve un "utilizzo proporzionato" del mandato d'arresto europeo. Il secondo motivo, per la Corte, è il fatto che anche la Procura di Milano ora indaga sulla commercialista per riciclaggio, per fatti tra il 2018 a il 2021







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