Il gusto di creare gioielli con oltre 200 modelli esposti, risalenti alla fine dell’800, dagli anni Venti fatti di Decò e imitazioni dalla natura, passando per tutte le decadi dell’oreficeria moderna, arrivando agli ultimi progetti dei designer contemporanei. Quattro sale, quattro temi per raccontare l’eleganza del gioiello e la manualità lombardia e italiana tutta. A Palazzo Morando, pieno Quadrilatero della Moda e alle soglie della Milano Fashion Week, il costume e l’immagine raccontano il cibo con la mostra "Gioielli di gusto". Un altro modo di accarezzare il tema di Expo, al Museo della Moda fino al 18 dicembre 2015; un’altra versione delle due passioni di Milano e dei milanesi: la grande moda e l’alta cucina. Gioielli che fanno gola perché dalla forma di banane, fragole, polpi e nocciole.
Ideata e curata da Mara Cappelletti insieme aMaria Canella, Matiateresa Chirico, Anty Pansera, e con un allestimento di Alejandro Ruiz,il Palazzo che la Contessa Lydia Caprara Morando lasciò alla città in segno di stima per la sua creatività febbrile, testimone di arte e bien vivre, oggi e per tutta la fine dell’anno è il cuore di una rassegna dedicata all’arte del gioiello, alla sua fantasia e capacità produttiva, ai suoi disegnatori nascosti e a quelli famosi (come Karl Lagerfeld e Rosita Missoni).
Sono spille dalle forme di aragoste presbiti; sono collier-forchetta; sono parure di frutta in resina che brilla al sole.
Sono visioni nate in modo silenzioso ed enigmatico, oggetti surreali o di rara eleganza, fantastici monili che sono ornamenti ai colli, lobi, polsi, persino addosso alle signore che non disdegnano un abito da gran serata fatta di uova – e non è un ossimoro -.
Sono golosi dettagli di stili che ben si addicono ad una tavola allestita, neutra, apparentemente abbandonata ma che parla – grazie anche alle installazioni video – a quanti vogliano fare un percorso tra “Il Gusto dei Gioielli”, la sezione dedicata ai gioielli vera e propria che propone la creatività dei grandi gioiellieri declinata al tema del cibo con oggetti ottocenteschi appartenenti alla collezione De Marchi, esemplari Art Déco e degli anni ‘30 e ‘40 tra cui pezzi storici di Mauboussin, per concludere con i contemporanei; “Il Gusto della Moda”, ovvero le ispirazioni gastronomiche nella moda di Moschino, Ferrè, Missoni, Marras, Krizia e le fashion jewelleryAyala Bar, Mary Frances, Yvone Christa New York e Ornella Bijoux. E ancora....
“Il Gusto Contemporary“, una vera collezione di pezzi unici o realizzati in piccolissime serie, inerenti al tema, tra i più interessanti del panorama italiano e internazionale, frutto di un’accurata ricerca sulle forme e sui materiali. Tra gli altri, sono presenti in questa sezione, Veronica Guiduzzi, Angela Simone,Barbara Uderzo; e il “Gusto Vintage“, con oggetti appartenenti al periodo compreso dalla prima metà dell’Ottocento fino agli anni Novanta, con pezzi di Trifari, Boucher e Sharra Pagano per giungere alle collezioni storiche di Fendi, Ferré e Lagerfeld.
Uva, melograni, ananas, fragole, ma anche frumento, baccelli di pisello, funghi, pomodori, pasta, pesci, granchi, uova e selvaggina, per non dimenticare tutto il settore dei drink, suggerito in maniera più o meno sfiziosa da anelli da cocktail oppure oggetti maschili come i gemelli da polso… perchè non manca una piccola ma elegantissima sezione maschile, “Gentlemen’s Corner".
Un altro modo di intendere il mondo del gusto, dello stile, della tavola e del cibo nell’anno diExpo. E per concludere in bellezza, quale migliore tema se non la prosecuzione del viaggio in un percorso itinerante con prima tappa Brasile (marzo 2016)!?