Milano

Quartieri: da Milano un modello nazionale per la rigenerazione urbana

Di Silvia Davite

Se si vuole governare Milano, bisogna partire dai quartieri. Nel capoluogo lombardo un laboratorio per la rigenerazione urbana

Quartieri: da Milano un modello nazionale per la rigenerazione urbana

Partiamo dal Municipio 4 a Milano, per raccontare il fermento, la tenacia e le energie dei quartieri di tutta Italia, dove dal 2018 lavoriamo per consolidare l'alleanza tra la Rete delle Città e il sistema delle Imprese, come intuito dal sindaco Beppe Sala e dal presidente Luiss Vincenzo Boccia.

Genova Sampierdarena, Provincia di Reggio Emilia, Salerno, Messina, Torino, Verbania, Napoli, Pesaro e Reggio Calabria: partiremo da qui per raccontare una fucina di progetti e micro progetti, attori di un rigenerazione urbana che si configura realmente partecipativa e che proprio nell'ascolto e valorizzazione dei progetti dei cittadini sa fare sintesi unanime.

Un percorso, quello che ci apprestiamo oggi a compiere, complementare e sinergico a quello che, su Milano, il sindaco Sala ha scelto di far partire dal prossimo 12 ottobre: intendiamo qui, promuovere un racconto popolare dal basso capace di riconnettere tutta la progettazione maturata negli scorsi quattro anni dai quartieri popolari, rilanciandola per concretizzarla da qui ai prossimi mesi.

Ho lo scopo poi di descrivere interventi messi sin qui in campo dall'Amministrazione, affinché non siano percepiti, talvolta, come "calati dall'alto", ma sappiano invece essere anima e cuore pulsante della vita comunitaria ambrosiana e metropolitana.

I comitati inquilini desiderano sostenere l'azione del sindaco Giuseppe Sala, se verrà loro permesso, che fin dalla sua prima conferenza stampa nel 2016 ha detto 3 cose chiare alla città: "Intendo far crescere e valorizzare i giovani presenti perché possano diventare classe dirigente nazionale, sono qui dopo Expo per non mollare sul piano della vocazione internazionale della città e intendo, entro il secondo mandato di giunta, essere ricordato come il Sindaco che ha trasformato i quartieri popolari".

I comitati inquilini delle case popolari di Milano hanno votato Beppe Sala proprio su questi 3 temi riconoscendogli fino ad oggi la tenacia nel ricercare un accordo con Aler e Regione per la trasformazione urbana dei quartieri di edilizia pubblica.

Personalmente credo che da qui a dicembre, quando ancora non siamo in campagna elettorale, per giusto volere dello stesso sindaco, perché 9 mesi di campagna elettorale avrebbe significato bloccare la città, non ce lo possiamo permettere visto il Covid che purtroppo ancora inperversa, ci siano le condizioni per maturare un terreno più avanzato sulle relazioni istituzionali dedicate ai quartieri di edilizia pubblica.

Bene dunque i 980mila euro donati alla Città dal Viminale della nostra ex Prefetto Lamorgese in occasione del patto tra istituzioni di contrasto alle occupazioni abusive, ma a patto che non vengano usati per la campagna elettorale di alcuno perché la città, gli inquilini delle case popolari in primis, se ne accorgerebbero in un nano secondo e, certo, non apprezzerebbero.

Non c'è solo il Giambellino, infatti.

Un progetto serio con la sinergia pubblico privato è possibile sul Corvetto anche, per esempio; sul Gratosoglio, Stadera e Spaventa, su Baggio a partire dal quartiere Saint Bon, Nikolajevska (case comunali) e Quarti; sulla Zona9 con i quartieri Maciachini (case comunali) e Via Bellinzaghi e Via Bolla naturalmente.

Per arrivare poi a San Siro e Gola, poi.

Per fare tutto ciò è necessario ricordare come è nata e come è organizzata Fondazione Comunità (in 4 macro aree metropolitane, in 4 spicchi collegati non solo agli esigui confinini milanesi ma all'intero perimetro della Grande Milano): allo stesso modo speriamo che il bando su Agenzia Casa Milano Abitare vada deserto perché un solo soggetto del terzo settore per la co-progettaziine sarebbe non aderente alla rappresentaza territoriale, oltre a non tenere conto della fondamentale sperienza gestionale di questi anni maturata da sindacati, associazioni e fondazioni che andrebbe ampliata col contributo dell'intera Cooperazione, di Ance, i costruttori, e le Banche, proprietarie dello sfitto e invenduto di questi ultimi.

Perché i quartieri popolari, il popolo, non lo si usa, lo si ama... Se vuoi governare Milano.

E con governare intendo non raccogliere preferenze, bensì sostenere fattivamente i progetti di Beppe Sala il quale, lo rammento, di questo ha bisogno da parte di tutti noi: perché il suo gradimento personale tra i milanesi già pareggia, e forse supera anche, solo quello di Vincenzo De Luca tra i campani.

La #MetropoliDeiQuartieri dunque qui parte dal Corvetto: per onorare il Questore Bracco e tutti i suoi uomini a partire dalla Digos, dai Commissariati Mecenate e Scalo Romana, dalla Squadra Mobile e dall Ufficio Prevenzione Generale perché ormai 3 settimane fa hanno liberato dopo 18 ore di trattative, senza alcun conflitto, un ex asilo privato nel quartiere popolare di Via Verro occupato dai giovani del Corvetto, protetto i cittadini della case Erp limitrofe che hanno denunciato l'occupazione e contemporaneamente bloccato la Movida violenta che sui navigli stava montando (ben prima della approvazione da parte del CdM dei decreti sicurezza che prevedono il daspo per movida violenta)

Anche oggi (ieri 6 ottobre, ndr) al Corvetto, ospiti dell'instancabile Giacomo, col comitato inquilini per mettere a punto alcune idee sul quartiere.

Anche oggi grazie agli agenti della Polizia di Stato della Questura di Milano Ufficio Prevenzione Generale sempre presenti insieme al Commissariato Mecenate con 5 pattuglie.

Anche oggi i poliziotti della Questura di Milano si sono intrattenuti con noi e gli anziani che passavano, confrontandosi su sicurezza, decoro e rigenerazione urbana.

Che cosa è emerso?

Sì ai custodi subito nelle case Aler del Corvetto: il presidente dell'azienda regionale aveva promesso già nel 2017 di risolvere il problema con cooperative e sindacati ma ad oggi nulla.

Si rischia di vanificare il lavoro della PS di questi anni in quartiere, così.

Coraggio sulle politiche di coesione sociale: abbiamo proposto ad Aler già nel 2018 con gli assessori Majorino e Rabaiotti di ripensare 3 spazi verdi in quartiere abbandonati tra un civico e l'altro oltre che un ragionamento anche con Confcommercio e assessore Tajani sugli usi diversi sfitti, non solo pubblici, presenti in quartiere.

Stop agli interventi a macchia di leopardo: non è accettabile che si mettano in sicurezza i balconi di 3 scale di via Mompiani e gli altri balconi, le altre scale no. Viene un sospetto al quale non intendiamo credere vista l esperienza di gestione che consideriamo importante del direttore Ippolito.

Naturalmente anche il Comune deve fare la sua: rigenerando le villette di Via Ravenna sgomberare in tempi non sospetti da DIGOS e Mecenate, sistemando le piazze aperte della zona perché non spacchino il consenso nel quartiere che non riesce a cogliere, a tutt'oggi, il progetto generale che vi sta dietro; chiedendo al Ministro Guerini, amico di Milano tanto quanto Lamorgese, di ripristinare la pattuglia dell'Esercito in Piazza Gabrio Rosà e poi presentare immediatamente un progetto di riqualificazione della stessa perché come dice la PS "con più luci, verde, decoro e animazione della piazza, ci aiutate" oltre ad una task force di PL Annonaria e Vigili di Quartiere sui negozi e ambulanti abusivi che in giorni precisi non rispettano le regole ancora oggi; cancellare immediatamente le scritte presenti ancora in quartiere guarda caso tutte contro il Sindaco o la Polizia di Stato (gli unici che agiscono al Corvetto invece di blaterale); ripristinare la governance del Centro Anziani di Via Mompiani oggi senza guida come riattvare il terzo servizio di AMSA richiamando fortemente quegli operatori di PA che hanno chiesto al comitato di quartiere di pagare di più per avere il terzo passaggio.

A Gratosoglio il servizio adeguato rimane e al Corvetto con l'Assessore Majorino era stato ottenuto (non vorremmo pensare si tratti di uno sgarbo verso di lui ora che sta a Bruxelles).

Esserci Sempre, lo slogan della Polizia di Stato è lo stesso che anima i comitati inquilini.

Ora chiudo. Coi comitati del Municipio 9 stamane siamo al Commissariato Garibaldi dal Vice Questore Catenaro che proprio a Corvetto direttamente da Roma, dove dipendeva dal Prefetto Sgalla, ha rinnovato la stagione, nata a Quarto Oggiaro, di rapporti PS - comitati inquilini. Per questo siamo grati a lui e Dirigente del Commissariato De Bartolimeis.

Continua...








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