Quarto Oggiaro in fiamme, aperto un fascicolo d'inchiesta
Incendio a Milano, aperto fascicolo d'inchiesta
Incendio doloso. È l'ipotesi di reato su cui ha aperto un fascicolo a carico di ignoti il pm di Milano Donata Costa, di turno ieri, a seguito del rogo divampato in un impianto di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti in in via Dante Chiasserini, in zona Bovisasca a Milano.
L'incendio è scoppiato domenica sera intorno alle 20.30 distruggendo un capannone di rifiuti della Ipb e sul posto stanno operando numerosi vigili del fuoco, giunti in via Chiasserini con 13 mezzi. Il rogo è ora sotto controllo e non ci sarebbero rischi per le abitazioni vicine, anche se i residenti sono stati invitati a non aprire le finestre delle proprie abitazioni.
Un secondo incendio è divampato nel deposito di rifiuti della ditta Ri.Eco nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 ottobre, verso le 3, in via Fratelli Beltrami, a Novate Milanese.
Incendio a Quarto Oggiaro, ferito un vigile
Nell'incendio è rimasto fortuitamente coinvolto un 49 enne che ha riportato un leggero trauma ed è stato trasportato all'ospedale Sacco in codice verde. Molti i furgoni presenti nel deposito interessato dal rogo, molti dei quali sono già stati messi in sicurezza dai vigili del fuoco. Un'alta colonna di fumo è risultata visibile per ore da molti punti della città, anche a vari chilometri di distanza.
I vigili del fuoco e la polizia sono al lavoro per chiarire come sia divampato l'incendio. Al momento, però, in Procura non sono ancora arrivate le relazioni relative agli accertamenti compiuti dagli investigatori. Solo la scorsa settimana nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Milano e dei carabinieri sono state arrestate 6 persone per un traffico illecito di rifiuti in provincia di Pavia e nel resto della Lombardia, che sarebbero state responsabili dell'incendio del capannone abbandonato a Corteolona, in Lomellina.
Danneggiati anche 31 mezzi per il trasporto disabili del Comune di Milano
L'incendio a Quarto Oggiaro ha danneggiato anche 31 veicoli utilizzati per il trasporto di disabili, ma Comune di Milano, Atm, Protezione civile e volontari si mobilitano e garantiscono la continuita' del servizio alla maggioranza delle persone coinvolte. Lo rende noto oggi pomeriggio l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino dell'amministrazione milanese, precisando che nel capannone erano parcheggiati i minibus del consorzio Gtp, societa' che si occupa per conto del Comune di Milano del trasporto degli utenti nei centri diurni per disabili e nei centri diurni riabilitativi. Il fatto ha causato "disagi in 33 delle 45 strutture destinatarie del servizio di trasporto", spiega Majorino, aggiungendo che il Comune e il consorzio Gtp si sono immediatamente attivati per trovare una soluzione. Con il risultato che a circa 560 ragazzi su 640 e' stato garantito comunque il trasporto e alle famiglie che hanno provveduto autonomamente ad accompagnare i propri cari e' stato garantito l'accompagnamento per il rientro. L'Azienda trasporti milanesi (Atm) e la Protezione civile hanno infatti messo a disposizione a partire da domani rispettivamente 10 e due minibus. "Per raggiungere questo obiettivo e' stato fatto uno sforzo straordinario- conclude Majorino- compiuto grazie a cittadini, dipendenti del Comune e volontari. Una rete molto bella che si e' messa in moto gia' nella notte di domenica".
Giovedì il sopralluogo di Città metropolitana, poi il rogo
C'era stato giovedi' un sopralluogo della citta' metropolitana nei locali dell I.p.b. Srl, a Quarto Oggiaro, alle porte di Milano, per verificare lo stato dei locali dove venivano stoccati i rifiuti nell'impianto di via Dante Chiasserini 21. Alla societa' I.p.B. Srl era subentrata la I.p.b. Italia, come affittuaria dei locali; la nuova societa' tuttavia aveva chiesto il permesso all'autorita' metropolitana per le volture nelle autorizzazioni e dunque per subentrare nel trattamento dei materiali. Tuttavia non l'aveva ricevuta per la mancanza di una fideiussione necessaria per coprire eventuali danni ambientali. Per questo motivo i tecnici insieme alla polizia locale avevano deciso il sopralluogo e lo avevano svolto giovedi': il deposito avrebbe dovuto essere vuoto, invece era gia' pieno di rifiuti, in particolare gomma piuma, stracci e plastica. Poi domenica sera il rogo. La concatenazione degli eventi non lascerebbe dubbi sulla natura dolosa dell'incendio. La ricostruzione e' stata illustrata, conversando con i giornalisti, da Emilio De Vita, dirigente del Settore Ambiente e Rifiuti della Citta' Metropolitana Milanese e confermata dall'assessore all'Ambiente della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. Analogamente dei controlli la settimana scorsa erano stati effettuati nella ditta di Novate, a nord di Milano, dove questa notte alle 4.30 e' scoppiato un altro grosso incendio. I controlli da parte della citta' metropolitana nell'impianto I.p.B. Srl, avvenuti giovedi' "si sono tradotti in una segnalazione alla procura dei comportamenti impropri che sono stati rilevati". A confermarlo e' l'assessore all'Ambiente della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, relativamente alla ditta di Quarto Oggiaro, periferia di Milano, dove ieri sera intorno alle 20.30 e' scoppiato un enorme incendio che ancora attende di essere domato.
Vigili del fuoco: "Ci vorranno giorni per tornare alla normalità"
Il ritorno alla normalità, però, sarà un lungo percorso. Serviranno "giorni e non ore", ha sottolineato il direttore regionale dei vigili del fuoco della Lombardia, Dante Pellicano, incontrando la stampa a Palazzo Marino. "È un grande lavoro, ci son tantissime squadre sul posto", ha sottolineato il funzionario precisando che si è trattato di "un Incendio di grandi dimensioni" che proprio per questo "durerà ancora tanto" soprattutto perché "i prodotti della combustione circoleranno ancora per tanto tempo. Parliamo di giorni non di ore".
Secondo Pellicano, ha fatto bene il Comune di Milano a invitare in via precauzionale gli abitanti del quartiere a tenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni in attesa che i tecnici dell'Arpa concludano tutte le verifiche su possibili rischi per la salute pubblica: "Non guasta, finché non determiniamo attraverso l'Arpa quelle che sono le pericolosità eventuali". Pellecano preferisce non sbilanciarsi su possibili collegamenti tra l'Incendio di Quarto Oggiaro e quello che poche ore più tardi ha devastato un centro di riciclo rifiuti di Novate Milanese ("è ancora presto per dirlo"), ed evita anche di parlare di emergenza rifiuti in Lombardia: "Direi di mantenere la cautela. Ci sono stati tanti casi ma non parlerei di un'emergenza come la intendete voi. Sono casi ancora sporadici, ma dove deve esserci grande attenzione da parte di tutti".
Scavuzzo: "Ricorrenza negli episodi, spesso bruciano i rifiuti"
Preoccupata anche la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo: "Non so se parliamo di emergenza, ma c'è una ricorrenza negli episodi che ci porta ad essere non solo attenti ma anche a capire quali sono le cause che hanno generato gli incendi di questa notte", ha detto. "Sicuramente c'è una ricorrenza perché spesso sono i rifiuti a prendere fuoco e sono fra l'altro incendi di dimensioni importanti: tutti elementi che ci portano ad avere particolare attenzione. Prima di fare un'affermazione del genere è importante raccogliere tutte le informazioni utili e ci saranno tutte le indagini necessari, prima di esprimermi vorrei che la magistratura facesse i passi necessari. Prima di scatenare allarmi credo sia opportuna cautela e aspettare lo svolgimento delle indagini". Per quanto riguarda le misure adottate da Palazzo Marino, Scavuzzo ha detto: "Abbiamo chiesto di chiudere le finestre perché bisogna valutare anche come si muove il vento. L'invito a chiudere le finestre è stato a tutela dei cittadini e dopo il sopralluogo ci diranno quali precauzioni portare avanti perché è un Incendio molto grande".
Scavuzzo: "In quel capannone non doveva esserci nulla..."
"Non doveva esserci nulla in questo capannone". Lo ha detto la vicesindaca di Milano e assessora alla sicurezza, Anna Scavuzzo, uscendo dal sopralluogo alla I.p.B. Srl, la ditta di stoccaggio rifiuti che e' andata a fuoco ieri sera. Scavuzzo ha poi spiegato ai cronisti che un primo diniego dell'autorizzazione del trattamento rifiuti alla nuova societa' - subentrata dopo una cessione di ramo d'azienda, la I.p.B. Italia - era stato dato da citta' metropolitana a fine agosto. Un primo controllo degli uffici era avvenuto a fine luglio, e il capannone era stato trovato vuoto. Poi, in seguito ad irregolarita' riscontrate per la mancanza di una fideiussione che coprisse i danni ambientali, il preavviso di diniego all'autorizzazione ad operare era stato inviato alla nuova societa'. In soli due mesi pero' nei capannoni sono stati ammassati 16 mila metri cubi di rifiuti generici, tra cui vestiti e rifiuti speciali ma non pericolosi
Cattaneo (Regione): "Timore su possibili infiltrazioni"
E' "evidente che tutto quello che sta accadendo qualche timore sul rischio di possibili infiltrazioni o tentativi di rendere la gestione dei rifiuti nella nostra regione oggetto di attivita' criminali ce lo abbiamo anche noi". Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, uscendo dal sopralluogo fatto insieme a Citta' Metropolitana, Comune, Ats, Arpa e Vigili del Fuoco, alla I.p.B. Srl dov'e' questa notte sono andati a fuoco "16 mila metri cubi di rifiuti". Pochi dubbi sulla natura dolosa dell'incendio: "E' difficile pensare che sia stato un fulmine a far prendere fuoco a questo capannone di rifiuti", una struttura "in cui i rifiuti non dovevano esserci e fino allo scorso luglio non c'erano". L'assessore ha quindi lanciato un appello: "Chiediamo a tutti gli organi di polizia il massimo dell'attenzione e di non abbassare la guardia, anzi di alzarla". A chi gli chiedeva se ci sia un collegamento tra questo rogo e quello che ha colpito la Ri.Eco del vicino comune di Novate poche ore dopo, ha risposto: "Ci auguriamo di no, ma c'e' qualche sospetto" di connessione tra "i controlli che avevano evidenziato difficolta' e l'evoluzione vista nelle ore successive": appena giovedi' infatti i tecnici della citta' metropolitana avevano visitato la ditta, mentre tre giorni dopo e' scoppiato l'incendio. Nella ditta di Novate, tuttavia "non c'erano criticita' e si e' appurato che lavorava all'interno dell'autorizzazione ambientale"
Cattaneo: "Ma non siamo la Terra dei fuochi"
"Non siamo la Terra dei fuochi e qui l'attivita' amministrativa e' attenta e fa il proprio dovere". A smentire gli allarmismi dopo gli incendi a depositi di rifiuti che si sono verificati a distanza di poche ore tra Milano e l'hinterland e' l'assessore all'Ambiente di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. Conversando con i cronisti dopo il sopralluogo alla I.p.B. Srl questo pomeriggio l'assessore ha ricordato che "in Lombardia abbiamo oltre tremila impianti di stoccaggio e di incendi ce ne sono meno di 20 all'anno", una soglia dunque ancora non allarmante. "Siamo preoccupati per il fatto che si sia verificato un incendio di questo tipo dopo una verifica ispettiva" ha comunque confermato Cattaneo.
Regione, Città metropolitana e Comune di Milano attivano una task force
"Abbiamo deciso di stabilire una task force tra Regione, Citta' metropolitana e Comune con le strutture tecniche, che lavori permanentemente in questi giorni". Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, illustrando i risultati del sopralluogo alla I.p.B Srl di Quarto Oggiaro, periferia di Milano, dove ieri sera e' scoppiato un enorme incendio ad un deposito di rifiuti. Ci vorranno comunque 72 ore per avere i risultati dei campionamenti dell'Arpa (l'Agenzia Regionale di protezione ambientale), anche se le verifiche ispettive sul posto effettuate con uno strumento specifico, il Pid, non hanno rilevato una quantita' preoccupante di agenti inquinanti pericolosi come l'ammoniaca o l'ossido di carbonio, come ha spiegato la dottoressa Claudia Narducci di Arpa. "Giovedi' si avranno i primi dati" ha poi confermato Cattaneo, in modo da fare "del considerazioni successive anche se nelle condizioni meteorologiche attuali non ci sono condizioni che richiedano interventi come sgomberi e chiusure scuole". Altre indicazioni sulle precauzioni da prendere sono arrivate dall'assessore alla Mobilita' e all'Ambiente del Comune di Milano, Marco Granelli: "Abbiamo comunque dato indicazioni di non stare all'aperto e non aprire le finestre. In particolare non si consumino verdure autoprodotte negli orti qui vicini perche' questo fumo puo' dare qualche problema". Quanto alle tempistiche di spegnimento dell'incendio e' stato confermato che non si trattera' di ore ma di giorni, almeno per la ditta milanese; mente per Novate gia' questa notte la situazione dovrebbe rientrare.
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