Milano

"Il Quarto Stato" resta a Milano: la soprintendenza blocca il viaggio a Pechino

di redazione

Il capolavoro di Pellizza da Volpedo non si sposterà dalla Gam di Milano per accompagnare il presidente Mattarella nel suo viaggio in Cina: troppo rischioso spostarlo

"Il Quarto Stato" resta a Milano: la Soprintendenza blocca il viaggio a Pechino

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano ha respinto la richiesta di trasferimento de Il Quarto Stato, capolavoro del pittore divisionista Giuseppe Pellizza da Volpedo, conservato presso la Galleria d’Arte Moderna (GAM). L’opera, simbolo delle lotte sociali italiane, era stata proposta dal Ministero degli Esteri come rappresentanza artistica del nostro paese nella Grande Sala del Popolo di Piazza Tienanmen, a Pechino, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Cina, prevista per il 5 novembre​.

Quarto Stato, una tela “monumentale” tra arte e lotte sociali

Realizzato tra il 1898 e il 1901, Il Quarto Stato ritrae un gruppo di braccianti che avanzano con decisione, simboleggiando l’avanzata del proletariato verso diritti e dignità. L'opera è stata realizzata utilizzando la tecnica del colore diviso, ispirata al divisionismo, in cui ogni pennellata contribuisce a creare un effetto visivo di grande potenza, simbolo dei valori del movimento operaio di fine Ottocento. La composizione, in cui Pellizza inserisce figure di lavoratori del suo paese, Volpedo, rappresenta una delle più forti testimonianze artistiche del clima sociale dell’epoca, in un’Italia attraversata da scioperi e rivendicazioni​.

Esibita per la prima volta alla Quadriennale di Torino nel 1902, l’opera fu accolta freddamente, lasciando Pellizza deluso e in difficoltà economiche. La sua ascesa a simbolo delle lotte sociali si verificò solo più tardi, nel contesto del Biennio Rosso, nel 1920, quando fu acquistata dal Comune di Milano grazie a una sottoscrizione popolare. Da allora, Il Quarto Stato divenne un’icona politica e culturale, esposto inizialmente a Palazzo Marino come simbolo del diritto dei lavoratori e poi trasferito in varie sedi museali, inclusa la GAM di Milano​.

Un patrimonio “intrasferibile”: il veto della Soprintendenza

La richiesta di trasferimento dell’opera, avanzata dal Ministero degli Esteri, è stata motivata dall’intenzione di creare un “ponte culturale” tra Italia e Cina attraverso una delle opere più rappresentative della dignità operaia. Tuttavia, la Soprintendenza ha bloccato l’iniziativa, sottolineando i rischi per la conservazione dell’opera dovuti alle sue dimensioni (circa tre metri di altezza e cinque metri di larghezza) e alla delicatezza dei materiali. Il trasporto di Il Quarto Stato avrebbe richiesto complessi interventi di sicurezza e conservazione per garantire la protezione del dipinto, un rischio ritenuto eccessivo dalle autorità italiane.







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