Milano
Quote latte, l'eredità di Maroni. Cartelle milionarie, si tratta col Governo

L'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi, interpellato da Affaritaliani.it Milano, ripercorre la vicenda delle quote latte
di Fabio Massa
Una stangata. Dovuta e aspettata. Ma comunque stangata. Che - tra l'altro - è arrivata proprio in scadenza di mandato. Certo è che, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, su oltre cento aziende agricole lombarde sta per abbattersi un tifone di cartelle esattoriali. Il motivo? Lo sforamento delle quote latte. "La vicenda è questa - spiega interpellato da Affari Fabio Rolfi, assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia - Con la Legge Zaia le Regioni avevano il compito di far rispettare le quote. Zaia rateizzò le sanzioni sulle quote latte arretrate, ma a titolo di dissuasione fece in modo che le cartelle per gli anni 2014 e 2015 non sarebbero state rateizzabili". La dissuasione funzionò, poiché la stragrande maggioranza delle aziende si mise in regola. Poi, nel 2015, le quote vennero definitivamente abolite. La stragrande maggioranza, ma non tutti: oltre 100 aziende lombarde sforarono comunque.
"Qualcosa dovranno pagare perché hanno infranto la legge - spiega Rolfi - Ma non così, non a botte di cartelle da un milione di euro. Lo Stato come potrà mai recuperare cartelle del genere? Bisogna fare in modo che le aziende che hanno sbagliato paghino, ma che possano sopravvivere". Quindi, Rolfi vuole aprire un tavolo ministeriale per definire la questione entro l'anno. "Intanto iniziamo a non avere fretta e - in un regime di pace fiscale che si vuole raggiungere - proviamo a risolvere questa questione con le associazioni interessate", spiega Rolfi. Il problema è legato a Roberto Maroni, l'ex presidente di Regione Lombardia. Il quale, il 28 febbraio, ha deliberato in giunta l'emissione delle cartelle. Senza rateizzazione e senza alcun tipo di trattativa. Stanno arrivando, ad alcuni sono già arrivate. E l'allarme è davvero rosso: pagare vuol dire morire. Ma perché l'ex governatore una settimana prima delle elezioni delibera una cosa del genere? E soprattutto, perché non aprire una interlocuzione politica? Rolfi non commenta. Ma certe eredità sono di certo pesanti, e pure scomode.
fabio.massa@affaritaliani.it