Racket occupazioni case popolari a Milano, 9 arresti
le accuse: associazione per delinquere finalizzata all'occupazione abusiva di immobili. Ma gli antagonisti non ci stanno: non siamo mafiosi
Racket occupazioni case popolari a Milano, 9 arresti
I carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone - 7 italiani, 1 colombiano ed 1 peruviano - appartenenti all'area antagonista milanese, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata all'occupazione abusiva di immobili di proprieta' pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale. Tra gli arrestati ci sono anche studenti di filosofia. Si tratta di un duro colpo al racket delle occupazioni abusive nelle case popolari di Milano, che rappresenta una piaga che viene combattuta da anni per consentire ai leggitimi destinatari di poter entrare negli appartamenti assegnati.
Associazione per delinquere finalizzata all'occupazione abusiva di immobili
I militari del comando provinciale di Milano stanno eseguendo le notifiche in appartamenti di edilizia popolare in zona Giambellino. Sono un corso sequestro di nove abitazioni di proprieta' dell'Aler, l'Azienda Lombarda Edilizia Residenziale, occupati abusivamente. L'indagine e' iniziata nell'ottobre 2016 e ha dimostrato l'esistenza di un gruppo che agevolava l'occupazione abusiva degli immobili in cambio di soldi.
Racket case, gli antagonisti: non siamo una cricca di mafiosi
"Iniziano gia' i primi articoli di giornale. Ci accostano al racket. Sono semplicemente ridicoli. Chiunque abbia un po' di sale in zucca conosce la differenza fra lottare ed essere un racket". Questo il primo commento pubblicato sulla pagina Facebook del Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio a poche ore dall'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone legate all'area antagonista milanese accusate di associazione a delinquere finalizzata all'occupazione abusiva di immobili di proprieta' pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale.
"Noi non abbiamo mai preso soldi per nulla, perche' noi non siamo una cricca di mafiosi, ma un comitato di solidarieta'! E la differenza fra queste due cose e' abissale. Rispediamo quindi al mittente con una grassa risata questa infame accusa. Ritentate, sarete piu' fortunati!". La maggior parte delle persone coinvolte ha precedenti legati ad attivita' di contestazione, tra cui iniziative No Tav e dei movimenti per le case.
Bolognini: "Una boccata d'ossigeno per tutti"
Di avviso diverso l'assessore regionale alle Politiche sociali e abitative Stefano Bolognini: "Ringrazio il procuratore, la Procura della Repubblica di Milano, i Carabinieri e le Forze dell'ordine che hanno debellato una piaga che teneva in ostaggio anche con brutalità molti dei cittadini del quartiere - ha detto - L'operazione è una boccata di ossigeno per tutti noi che operiamo con la volontà di restituire decoro e dignità a meravigliose zone di Milano che, nel tempo, sono state fatte preda di persone prive di scrupoli o, peggio ancora, che antepongono interessi 'ideologici' e di gruppo al benessere deimilanesi e di tutti gli abitanti lombardi".
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