Ragazza uccisa a Milano: "Il tranviere deve andare a processo"
L'uomo è accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi e di vilipendio di cadavere. Ma dice di non ricordare.
Ragazza uccisa a Milano: la Procura chiede il processo per il tranviere
Alessandro Garlaschi, il tranviere milanese di 39 anni accusato di aver ucciso la 19enne Jessica Valentina Faoro nel febbraio scorso, deve andare a processo. È questa la richiesta della pm Cristiana Roveda. L'udienza preliminare è fissata per il prossimo 7 novembre davanti al gup. L'avvocato Francesca Santini, difensore dell'uomo a cui sono stati contestati l'omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi e il vilipendio di cadavere, ha preannunciato l'intenzione di chiedere il rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, condizionato a una perizia psichiatrica.
L'uomo aveva ospitato la ragazza nel suo appartamento in via Brioschi, a Milano. Qui l'avrebbe colpita con 85 coltellate bruciandole una parte del tronco in modo da cauterizzare una ferita ed evitare la fuoriuscita di un organo. Garlaschi ha dichiarato di ricordare di aver inferto alla giovane tre coltellate leggere in reazione a una lite in cui la ragazza l'avrebbe ferito con lievi coltellate alle mani dopo avergli detto "tu mi stai troppo addosso". Di ciò che è avvenuto dopo ha detto di non ricordare nulla, ma ha negato qualsiasi approccio di tipo sessuale (cosa per altro confermata dagli accertamenti) pur ammettendo che la giovane gli piaceva molto. Il giorno dell'omicidio, il 6 di febbraio, le aveva infatti lasciato un bigliettino sul comodino con scritto: "Ciao bimba, sai che ti voglio bene. Ci vediamo stasera per vedere il film". Il suo legale è in attesa delle conclusioni del consulente psichiatrico nominato per accertare lo stato di salute mentale dell'uomo e la sua capacità di intendere e volere.
Commenti