Milano

Rai, Centro di produzione al Portello: scontro nel Pd

Rissa in casa Pd sul futuro del Centro di produzione Rai di Milano. Zingaretti sbarra la strada al progetto, i dem milanesi si smarcano: "No ai campanilismi"

Rai, Centro di produzione al Portello: scontro nel Pd

(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano – Rissa in casa Pd sul futuro del Centro di produzione Rai di Milano, deliberato dall’ultimo Cda dell’ente. Nicola Zingaretti, governatore del Lazio sbarra la strada al progetto: “Penso innanzitutto che un Cda in scadenza, come è quello della Rai, dovrebbe evitare scelte così strategiche a poche settimane dalla sua cessazione. Mi sono sempre battuto per il rafforzamento di tutte le città italiane, senza sterili campanilismi – aggiunge il governatore del Lazio – Ma è anche vero che ogni città ha le proprie vocazioni, che derivano dal tempo, dalla tradizione e da consolidate esperienze: e l’audiovisivo, la produzione televisiva, la tv pubblica sono proprie di Roma, della Capitale d’Italia e del Lazio”. “Il nostro è il principale territorio dell’audiovisivo in Italia – conclude Zingaretti – quello con più produzioni e più investimenti, anche grazie alla Regione Lazio: in quest’ anno straordinario, ci siamo confermati la Regione italiana che investe di più nel comparto, la seconda in Europa. Quasi 30 milioni di euro in un anno per contrastare la crisi del settore, per aiutarlo a condividere, crescere, incontrare il mondo. La Regione Lazio dal 2013 ha investito circa 150 milioni di euro a sostegno del comparto del cinema e dell’audiovisivo. Penso quindi che sopportare e supportare questo profilo, senza inutili forzature, sia un bene per tutto il Paese”.

Alessandro Alfieri, senatore Pd prende le distanze da Zingaretti: “La scelta di un centro di produzione Rai a Milano non è estemporanea ma è il portato di decisioni assunte dall'azienda negli anni scorsi e mai realizzate. L'obiettivo è quello di rendere più forte il settore dell'audiovisivo, colpito anche esso dal Covid, ed il cui rilancio è fondamentale. Creare la struttura a Milano non indebolirà il polo romano, ma al contrario consentirà di rafforzare entrambe le strutture. È un'occasione di crescita per tutto il settore. Non si tratta di campanilismi, né di impoverire l'azienda Rai nel suo luogo di produzione principale ma di svilupparla e farla crescere sul territorio, in una realtà produttiva importante come Milano. Per questo sono convinto che il progetto del centro di produzione Rai del Portello sia strategico e debba essere realizzato in tempi rapidi”.

Anche Vinicio Peluffo, segretario lombardo del Pd, già membro della Commissione di vigilanza Rai, rincara la dose: “Questa volta, mi spiace, ma non sono d’accordo con Nicola Zingaretti. Il nuovo centro di produzione RAI non è una decisione dell'ultimo momento ma una scelta industriale concepita due consigliature fa e tenuta colpevolmente nel cassetto per tre anni dal presidente Foa. Non è nemmeno la Saxa Rubra del nord, un'espressione fuorviante volta a sollevare timori ingiustificati tra i lavoratori romani. Lo sviluppo della RAI a Milano è funzionale alla crescita e all’arricchimento dell'azienda, non certo al depauperamento della sede principale. Il progetto di Milano è strategico per la Rai, che ha bisogno di prospettive solide, quelle impostate dai Cda di Gubitosi e Dall’Orto e che il Cda Foa, a guida sovranista, non ha saputo dare. Il nuovo centro di produzione al Portello si deve fare e auspico che il nuovo consiglio di amministrazione vorrà passare dallo studio di fattibilità alla sua realizzazione in tempi rapidi, perché il futuro della Rai passa da progetti come questo. La sfida è una Rai protagonista nella nuova dimensione multimediale, dove è centrale la connessione alla rete. Una Rai capace di ripensare la propria missione di servizio pubblico, a partire dal diritto all’accesso digitale per tutti.” 







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