Milano
Razzano (Pd): "Noi più forti in Lombardia? Ci occupiamo poco di correnti"
Paolo Razzano, responsabile Enti Locali del Pd Milano, parla delle ultime amministrative e del futuro del Pd
Razzano (Pd): "Noi più forti in Lombardia? Ci occupiamo poco di correnti"
"Il Pd metropolitano negli ultimi anni è stato un partito calato nella realtà e spesso slegato dalle polemiche nazionali. Ci occupiamo pochissimo delle dinamiche delle correnti interne". Paolo Razzano è il responsabile Enti Locali del Pd Milano e negli ultimi mesi ha seguito le campagne elettorali nel milanese, dove i risultati dei dem sono stati molto più soddisfacenti di quelli raccolti in altre zone d'Italia. "Abbiamo sempre valorizzato l'organizzazione, mantenendo aperti tutti e 175 circoli sul territorio" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. E a breve il Pd sarà chiamato anche a scegliere il nuovo segretario metropolitano successore di Silvia Roggiani.
Razzano, per la segreteria metropolitana iniziano a circolare diversi nomi, tra cui quelli di Alessandro Capelli e Santo Minniti.
Abbiamo sempre fatto dei congressi competitivi. All'ultimo c'erano quattro candidati ma basta seguire il percorso con serenità, tanto poi si governa insieme. Ho lavorato sia nella segreteria di Pietro Bussolati sia in quella di Roggiani e auspico continuità con queste esperienze. Capelli e Minniti sono alcuni dei nomi che girano con più insistenza. Pur rappresentando filoni diversi, entrambi sarebbero perfetti per portare avanti questa continuità.
Intanto il Pd continua a vincere nel milanese. Alle amministrative 3 ballottaggi su 3.
Ci sono ragioni economiche e sociali ma non solo. Siamo sempre stati calati nella realtà e sul pezzo sui problemi in maniera innovativa. Governiamo Milano e tantissimi Comuni, con un coinvolgimento importante delle donne e una giovanile molto attiva che ha eletto un assessore a Palazzo Marino e un consigliere regionale. Ci occupiamo poco delle correnti, a prescindere da cosa vota il congresso.
Qui il Pd, a volte, riesce anche a essere il perno di alleanza ampie. La dimostrazione che è possibile anche a livello nazionale?
Nel milanese il Pd non vuole fare il primo della classe ma si mette con umiltà a fare il regista, anche con la capacità di fare un passe indietro. Perché fare il collante di una coalizione non vuol dire mettere tutti insieme a caso. Dalla sinistra ai 5Stelle fino al mondo civico: le nostre vittorie non sono casuali.
A Milano è però molto forte la componente riformista presente anche nella giunta Sala.
Sono mondi che convivono. E lo vediamo anche nei congressi metropolitani dove si affermano quasi sempre linee più riformiste. Ma non siamo Alice nel Paese delle meraviglie, abbiamo anche noi i nostri problemi. Poi, però, quando ci sono da affrontare le vere sfide i dirigenti si mettono intorno a un tavolo e si decide insieme. Il giorno dopo i congressi la gestione diventa collegiale.
Ma come si tengono insieme 5Stelle e riformisti?
Con la lealtà nel dirsi le cose in maniera chiara. Quando si deve decidere ci siamo sempre trovati d'accordo stando sulla concretezza.
Il centrodestra continua a presentarsi compatto. Elly Schlein dice che da soli non si vince. È così?
Schlein ha ragione. Il Pd lo ripete da 17 anni che da soli non ci bastiamo... Erano le basi anche del sogno veltroniano: costruire un partito ampio capace di tenere insieme proposte alternative. Così è nato il Pd.