Milano
Referendum Lombardia, Maroni: "E ora inizia la partita con il Governo"

La conferenza stampa del governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni post-referendum: "Non è stato il mio referendum, ma quello dei lombardi"
"Da domani in consiglio regionale cominciamo la procedura che portera' in tempi piu' rapidi ad avere un confronto col governo". Lo ha detto Roberto Maroni durante la conferenza stampa per commentare i dati della consultazione. "Ribadisco che Gentiloni ha dato disponibilita' al confronto su tutte le materie questo era quello che volevo sentire. Ora si apre la fase piu' interessante" ha aggiunto. "Finora sono scese in campo le squadre, ma domani inizia la partita" ha osservato, constatando che "sara' difficile ma confidiamo di giocarla bene, lealmente, senza gomitate, semza espulsioni e senza cartellini rossi". L'intenzione di Maroni e' di portare a casa un risultato positivo: "Ovviamente voglio vincerla, sara' molto impegnativo ma naturalmente siamo pronti a partire da subito". "Da domani vorrei dare mandato al consiglio regionale di definire la risoluzione" primo passo per avviare la trattativa col governo per negoziare maggiore autonomia nell'ambito delle 23 materie concorrenti tra Stato e Regioni. "Ho parlato con Luca Zaia: loro faranno una legge regionale, noi faremo una risoluzione", ha ribadito.
Il tema del "residuo fiscale e' sul tavolo" della trattativa col governo. Non e' stato il sottosegretario Bressa a parlare della questione nel colloquio che abbiamo avuto, ha sottolineato Maroni, "sono io che ho detto 'Discutero' di residuo fiscale', Gentiloni mi ha detto che, se si vuole parlare di questa cosa, bisogna coinvolgere il Mef". "Il Mef sara' un osso duro ma anche da questa parte c'e' qualcuno che ha le spalle larghe", ha garantito Maroni.
"Non mi devo scusare con nessuno: sono orgoglioso. Se qualcuno deve scusarsi e' chi, nei giorni del silenzio, ha parlato a sproposito invitando a non andare a votare". Lo ha detto Maroni, rispondendo alle critiche del Pd. "Il partito democratico - ha aggiunto - sperava in un risultato diverso: sperava che fosse un flop e che andasse a votare meno del 20 per cento. Invece sono andati oltre tre milioni di elettori e molti di questi sono del Pd. I sindaci sono andati a votare". Quindi ha concluso: "non e' il referendum di Maroni ma dei Lombardi".
"Il test del voto elettronico, lo dico e lo affermo, con certezza ha funzionato. Chiedero' al ministro dell'Interno di tenere conto della sperimentazione che ha dato questo risultato". "Abbiamo identificato - ha aggiunto Maroni - le due criticita' e averle identificate ci da' la sicurezza che non succedera' piu'. Questo da' una ulteriore sicurezza: maggior ragione chiedero' al ministro dell'interno Marco Minniti di usare questo sistema alle prossime elezioni. Lo proporremmo cominciando gia' dalle elezioni della prossima primavera". Maroni ha quindi spiegato che la prima criticita' e' stata il "il fattore umano": "da una parte perche' in alcuni seggi il presidente ha digitato su piu' voting machine lo stesso pin e questo ha bloccato l'apertura delle chiavette, anche se il voto e' stato regolare". In futuro "nelle istruzioni sara' detto chiaramente". Il secondo problema e' stato che "alcune voting machine hanno iniziato le operazioni in modalita' test invece che modalita' voto", precisando pero' che "il voto e' stato comunque registrato quindi non ci sono problemi di conteggio", "la stampata lo ha registrata il presidente anche, ma bisognava fare il caricamento manuale". Maroni e' convinto che questo sistema sia "il futuro delle elezioni perche' durante tutte le operazioni di voto non ci sono stati problemi". L'unico che si e' presentato "e' stato dopo la chiusura dei seggi e riferito a un numero piccolissimo di schede e voting machine". Il numero preciso dei votanti e' dunque di 3.022.017 e "il dato e' riferito al 99,5 per cento" delle voting machine scrutinate: "Mancano 122 chiavette su 24.336 cioe' 10 comuni su 1523".
A Matteo Salvini ho chiarito che il referendum "non e' una partita interna alla Lega e al centrodestra". Cosi' Maroni. "A Salvini ho confermato - ha poi proseguito il governatore lombardo - che io seguo le strade istituzionali. Dopodiche' le conseguenze politiche nel centrodestra se le vede lui?".
Roberto Maroni ha riferito di aver sentito Paolo Gentiloni stamane per riferirgli del test sul voto elettronico. Il premier mi e' sembrato molto "interessato ad aprire una pagina nuova nel regionalismo", ha affermato il governatore lombardo. Gentiloni, ha proseguito Maroni, "ha dato la disponibilita' al confronto su tutte le materie" nella trattativa per ottenere maggiore autonomia.
"Ho parlato con Gentiloni per illustragli i risultati del nostro test e le nostre intenzioni. E' stato un colloquio cordiale. Il presidente ha confermato interesse e il via libera del governo su tutte le materie previste dalla Costituzione". "Abbiamo dialogato sul coordinamento del sistema tributario, che e' straordinariamente importante" ha proseguito, aggiungendo che "sono necessarie approfondimenti". "Partiamo con un confronto con il sottosegretario Bressa, e poi ci sara' il coinvolgimento del Ministero dell'Economia e Finanza, quando necessario".