Milano

Referendum, schiaffetto di Minniti: il caso del timbro tondo. Inside

Una questione burocratica potrebbe avere pesanti conseguenze a livello organizzativo ed economico sul Referendum per l'autonomia di Regione Lombardia

di Fabio Massa

Niente timbro tondo. Niente tessera elettorale. Che al Governo non piaccia più di tanto il referendum per l'autonomia che sta tanto a cuore a Roberto Maroni (ma che ha raccolto anche il sì -  però "diverso - di Giorgio Gori) è cosa nota. Tanto che alcuni mesi fa il governatore era dovuto intervenire di persona per cercare di sciogliere i nodi. Alla fine c'era stato il via libera. Ma ora - stando a quanto può riferire Affaritaliani.it Milano - c'è un altro problema. Va bene il via libera, ma il timbro non c'è. Pare una questione burocratica (ed in effetti lo è), ma le conseguenze potrebbero essere pesanti a livello organizzativo e anche a livello economico.

L'assenza del timbro tondo significa che la tessera elettorale non dovrà essere vidimata. Una delle soluzioni è il rilascio a tutti di un cedolino per la convalida del voto. Il problema è che l'assenza della scheda elettorale potrebbe ulteriormente confondere i potenziali elettori, e dunque scoraggiare l'affluenza al voto. Insomma, non è una questione secondaria, anche perché la sfida politica non è di certo quella di vincere il referendum (che vedrà il prevalere dei sì a larghissima maggioranza), ma quella sull'affluenza. Ad oggi i pessimisti parlano del 30 per cento. Decisamente troppo bassa. La questione della scheda elettorale e della confusione negli elettori non farebbe altro che peggiorare la situazione. Dunque, pare che allo studio di Regione Lombardia ci sarebbe anche l'invio di una lettera per tutte le famiglie lombarde per informare dell'appuntamento del 22 ottobre prossimo. Il problema è che le opposizioni, che già criticarono le pubblicità in tutta la Lombardia, ritorneranno sul tema dei costi. Con relativa coda polemica...

fabio.massa@affaritaliani.it







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