Referendum su Costituzione, coalizione Parisi opportunista e inconsistente
di Nicolò Mardegan
di Nicolò Mardegan
La riforma Boschi, secondo i recenti sondaggi di euromedia research, è mal digerita dal 52% degli italiani che al referendum confermativo di ottobre voterebbero convintamente NO. Una riforma di questo genere pone le basi per un neocentralismo statale che toglierebbe alle regioni molte delle competenze delegate e renderebbe anche infinitamente più deboli i comuni, oggi già tartassati da uno stato che continua a tagliare i finanziamenti - come se il problema del debito pubblico fossero i servizi erogati ai cittadini e non gli sprechi della vecchia politica.
Ma questa posizione degli italiani, in maggioranza propensi a votare NO, come si articola nella coalizione di Parisi a Milano? FI, Lega, FdI dichiarano di voler votare NO; ma all'interno dell'eterogenea coalizione parisiana sta anche NCD, che questa riforma non solo ha contrbuito a farla passare con proprio voto favorevole alle Camere, ma l'ha anche scritta e condivisa stando al governo con Renzi. All'esito di quel voto Renzi ha legato la sua stessa esperienza politica. Come si può dirsi di centrodestra e nel contempo lavorare per salvare il segretario del PD?
A Milano dunque si ripropone la questione di una coalizione che si proclama unita e di destra, ma in realtà non è nè l'una nè l'altra cosa. I cittadini devono saperlo: a Milano il gruppo Parisi rappresenta in pieno quella politica dell'opportunismo che tiene sempre il piede in due scarpe - o meglio, il sedere saldo su una o più poltrone.
Il dovere di un candidato sindaco o consigliere della città è dire NO a una riforma di questo genere perchè, se si trovasse a dover fare i conti - come già è - con sempre meno trasferimenti statali, diventerebbe per lui impossibile garantire sia l'esistenza stessa del municipio (solo per gli stipendi dei dipendenti sfuma infatti gran parte delle risorse di parte corrente dei bilanci comunali, ad esempio), sia la fornitura di tutti i servizi per i cittadini.
La riforma del titolo V del 2001 probabilmente non era perfetta o completa, ma rispondere oggi con una nuova legge che di fatto toglie la possibilità di esistere agli enti inferiori allo stato non è la soluzione per un'Italia che va letterealmente al traino di Lombardia (soprattutto) e Veneto. Più coraggiosa appare dunque la richiesta lombarda di più autonomia, per mantenere più risorse sul territorio e non regalarle a quelle regioni in deficit senza averne alcun ritorno: solo così possiamo davvero decidere per il nostro territorio e per la nostra Milano.
Nicolò Mardegan
Candidato sindaco lista civica di centrodestra - NoixMilano