Milano

Regionali, in salita alleanza Pd-M5s. Violi: dem nostri carnefici

di Stefano Marrone

Il coordinatore del Movimento 5 Stelle in Lombardia frena su un possibile ritorno dell’alleanza giallorossa per il Pirellone

Regionali, in salita alleanza Pd-M5s. Violi: dem nostri carnefici

“La vittoria vera è quella della Meloni. Noi abbiamo vinto nel 2018, quando siamo andati a governare. Ieri però abbiamo ottenuto un ottimo risultato”. Dario Violi, coordinatore del Movimento 5 Stelle in Lombardia, commenta ad Affari Italiani la tenuta del partito di Giuseppe Conte. Con uno sguardo al voto in Lombardia della prossima primavera. L’alleanza giallorossa appare tutt’altro che in via di ricostruzione. Le dichiarazioni di Violi frenano le accelerazioni tra Pd e M5s per il Pirellone. 

Il commento al voto di Dario Violi

I toni non sono euforici, ma nemmeno sommessi. “Ci davano per morti fino a poco tempo fa”. D’altronde il Consigliere pentastellato non nasconde critiche al sistema dei sondaggi. “Sono una bestia strana. Prendiamo l’esempio della sinistra: ogni volta viene data in testa, per poi trovarsi con dati pesantemente rivisti al ribasso”. 

Il dato nazionale del Movimento mostra invece una certa tenuta, se possibile “anche migliore rispetto a quanto ci prospettavano. Abbiamo resisto alle scissioni e a un mondo in rivolta contro di noi, ingiustamente accusati di aver fatto cadere Draghi”. E invece il Movimento ha resistito, registrando un calo ma non una debacle. Soprattutto al Sud, secondo Violi “il Movimento è stato premiato dal contatto con le persone, liberi da filtri. È bastato spiegare alle persone che abbiamo realizzato il nostro programma in questi quattro anni”.

Assistenzialismo al Sud, ma anche record di cantieri in Lombardia

Se nel Meridione la “leadership di Conte è stata premiata, con le persone che si sono riconosciute nel premier dei momenti difficili”, in Lombardia il calo si è fatto sentire di più. Rispetto al picco del 18% di quattro anni fa – frutto anche dell’election day che sommava Politiche e Regionali – la discesa è stata maggiore, ma non drammatica.

“Siamo al 7,5%: un dato significativo che respinge al mittente le accuse di essere il ‘partito del Sud’. Un’affermazione falsa, anche perché in alcuni territori abbiamo superato il 10%. E poi nelle tre settimane effettive di campagna elettorale, Conte è venuto tre volte in Lombardia”. Per Violi, il Movimento non è solo assistenzialista. “Nel nostro territorio abbiamo fatto battaglie per i bonus e contro la burocrazia. Le politiche sociali sono il nostro vanto, ma abbiamo anche permesso il record di cantieri. Numeri che in Lombardia le aziende non vedevano da vent’anni”. 

Alleanza in salita per le Regionali

Il coordinatore detta la linea in vista delle Regionali della prossima primavera. “In Lombardia dobbiamo puntare su un racconto alternativo e sull’incontro col mondo imprenditoriale. La nostra narrazione deve essere sostitutiva a quella della Lega. Da anni passano come partito delle piccole e medie imprese, pur avendo fatto meno della metà di quello che il Movimento ha fatto in favore delle aziende”.  

Se le distanze dal centrodestra sono nette, anche il riavvicinamento con la sinistra sembra ancora lontano. “Dipende dai compagni di viaggio che si faranno avanti – conclude Violi. Con la classe dirigente del Pd, ad oggi non possiamo sederci al tavolo: col mio carnefice non mi accordo”. L’impressione è che stavolta a dettare la linea sarà la politica nazionale. “Non possiamo ignorare che il Pd ha cercato di ammazzarci politicamente. Dopo che Letta sarà andato a casa, vedremo cosa succede in Parlamento. Siamo disponibili ma non a tutto”. 








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