Regionali, incubo sconfitta in Lombardia. Fontana e Gelmini partita aperta
Elezioni politiche 2018, Lombardia: la sostituzione di Maroni con Fontana non è scontata. Gelmini in piena corsa. E il centrodestra ora ha paura di perdere
di Arturo Castoldi
Elezioni Regionali, Lombardia: sembrava una scampagnata – superata la sorpresa per l’addio alla Lombardia di Maroni – il cambio della guardia a favore di Attilio Fontana. Sembrava. Fontana, leghista moderato, bravo sindaco di Varese fino a una manciata di mesi fa, ha il grande pregio di non dispiacere a nessuno. Ma per farsi elegge governatore della Lombardia non basta non dispiacere, bisogna farsi votare dalla maggioranza dei lombardi che, non sanno nemmeno chi sia, il bravo avvocato di Varese. Che a Berlusconi non interessi granché della Lombardia è noto, lui gioca una partita nazionale, per fare un governo a sua immagine o, alla peggio, per dare le carte di un esecutivo amico.
Ma a Salvini la Lombardia interessa eccome. Perché è qui il suo sistema di potere e nel risiko nazionale se lui dovesse perdere la Regione, madre della Lega, per una impuntatura sul candidato Fontana, sarebbero dolori. E’ così che oggi la Lega, dopo aver speso il suo nome frena, e anche Fontana frena. E’ l’ora dei sondaggi che, secondo i bene informati, parlano di un testa a testa tra Fontana e Gori. In un sol giorno il centrodestra avrebbe perso dieci punti. E se la candidatura di Fontana tramontasse? Mariastella Gelmini, forse, potrebbe diventare il salvatore della patria. Perché il centrodestra può giocarsi tutte le partite del mondo ma in Lombardia non può perdere.