Milano

Regionali, la strategia Dem e il patto con il 5S. Il grande gioco dei sondaggi

di Fabio Massa

Fonti di Affaritaliani.it Milano: con M5S mancano da smarcare due punti

Secondo fonti di Affaritaliani.it Milano mancano "solo" due punti programmatici ostici, e forse non sarà abbastanza un solo incontro, che è programmato per oggi. E così, mentre tutti fanno festa, i Dem e il Movimento 5 Stelle continuano una lunga marcia di avvicinamento. Di certo entro fine settimana si saprà se il Movimento 5 Stelle e il Pd troveranno la quadra sul nome di Pierfrancesco Majorino (anche se Giuseppe Conte continua a non voler parlare di nomi ma di temi). Una quadra che conviene più al M5S che al Pd, ad oggi. Perché i liberal sono già tutti andati con la Moratti, fuggendo dai Dem, e perché la candidatura di Majorino naturalmente è attrattiva per quella sinistra che adesso è rappresentata da Giuseppe Conte, considerato il fatto che il congresso del Pd sta ulteriormente spaccando il fronte di quello che una volta era il partito di maggioranza relativa e che adesso non è neppure il partito di minoranza relativa a livello nazionale. 

La funzione del sondaggio che favorisce il M5S

Ed è anche per questo - ragionano dalle parti del Partito Democratico locale - che su un giornale vicino come il Fatto Quotidiano alle istanze di Giuseppe Conte - è stato pubblicato un sondaggio che darebbe Majorino a soli 5 punti da Attilio Fontana quando varie altre rilevazioni continuano a raccontare una realtà diversa, con Fontana a oltre 10 punti e Majorino stabile tra il 25 e il 30 per cento. E' un sondaggio che è propedeutico alla teoria che il Pd e il M5S insieme possono vincere, mentre tutta una serie di numeri in mano ai Dem raccontano che la forza specifica del Movimento in Lombardia è inferiore a quella delle ultime politiche di settembre, e che se fosse obbligato ad andare da solo finirebbe vicino pericolosamente alla soglia dello sbarramento del 5 per cento. Insomma, gioco di posizionamenti e la solita tattica del chi disprezza compra.

La battaglia della segreteria nelle regionali lombarde

In tutto questo irrompe la questione della battaglia per la segreteria, con le "famiglie" del Pd che si stanno iniziando ad orientare. Per adesso sono fratture sotterranee, che non emergono sui giornali, ma un altro dei rischi a cui va incontro la candidatura di Pierfrancesco Majorino è proprio la battaglia che prima o poi emergerà dalle stanze di partito e arriverà sui media. Buona parte del suo lavoro infatti sarà cercare di tenere compatti i suoi, non perdendo voti rispetto a settembre. Gli strateghi dem sperano inoltre che Letizia Moratti "giri alta" ma andando a conquistare Forza Italia e non divorandosi parte del Pd. Anche qui i numeri che circolano sono estremamente diversi. Per alcuni sta ben sotto il 15 per cento, per altri vicina al 20, per altre rilevazioni ancora è lei che insidia Attilio Fontana. Insomma: una ridda di numeri nella quale capirci qualcosa è cosa dura. Di certo il gioco è cercare di riportare al voto i propri elettori, e questa è la prima priorità di Majorino. Se ci riuscirà avrà una chance, ma solo in caso di enorme disaffezione e calo di affluenza da parte del popolo di destra e buon risultato di Moratti nel mangiarsi gli azzurri. Altrimenti, ogni residua possibilità è definitivamente perduta.

fabio.massa@affaritaliani.it







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