Regionali Lombardia, l'obiettivo M5S? 20 per cento e 16 consiglieri
di Ma.TS.
“L’optimum sarebbe vincere”, ma certo anche partecipare e sconfiggere il Pd non sarebbe male. Per il movimento 5 Stelle in Lombardia la vera vittoria non è battere il centrodestra e il temutissimo Roberto Maroni, ma battersi con i democratici e metterli nell’angolo. Il candidato pentastellato Dario Violi ha questo come chiodo fisso. “Il centrosinistra si sta sfaldando e non è più la vera alternativa a Maroni” ripete come un mantra, a chiunque gli faccia domande ora che la campagna elettorale è davvero entrata nel vivo.
Lo scontro con i dem è ricercato per due motivi: il movimento sa che a questo punto, con l’election day e il Pd in difficoltà a livello nazionale, in campagna elettorale paga di più “menare” a sinistra, rispetto piuttosto che battere i pugni contro un Golia, la Lega e il centro destra, che dimostra di sentirli al massimo come pizzicotti. Il secondo motivo è che il candidato governatore grillino sente fortissima la competizione con Giorgio Gori. Bergamasco come lui, Gori rappresenta la città alta e raffinata, e ha l’aspetto rassicurante dell’imprenditore che ci sa fare; Violi è un giovane originario della provincia, più legato ai temi del territorio e più animato dalla voglia di arrivare. Sabato al tradizionale pranzo della Befana dei City Angels, nonostante i ripetuti inviti dei fotografi, i due si sono stretti la mano a fatica. In compenso non hanno mancato l’appuntamento e a favore di obiettivo non hanno mancato di “servire ai tavoli” (leggi passerella pre-elettorale): pare che partecipare porti bene ai candidati.
Quanto alla campagna elettorale, il Movimento e il suo candidato in Lombardia sono consapevoli di avere da recuperare molto rispetto alla presenza, e al nome del sindaco di Bergamo.
Per scelta, poi, la campagna grillina sarà low cost e concentrata sulle valli e sulle province. Milano, infatti, non è data per persa ma quasi. “Farà porta a porta, andrò casa per casa, mi siederò a tavola con le famiglie per ascoltare i loro problemi e offre le mie soluzioni”, programma Violi, che chiede una mano economica e di presenza a tutti gli eletti penta stellati.
Dunque se non l’optimum quale sarebbe il premio di consolazione più soddisfacente? “Di certo a migliorare il risultato di 5 anni fa”. Quando i grillini raggiunsero il 13 per cento ed elessero 9 consiglieri. La migliore medaglia dell’edizione 2018 sarebbe un 20 per cento con 14 (16, calcolando i resti) poltrone a palazzo Pirelli. In questo modo il gruppo dei Cinque stelle sarebbe numeroso e sicuramente il più compatto. Con alcune assenza importanti, certo, come quella di Stefano Buffagni, che agli appuntamenti milanesi insieme a Violi non manca mai, ma tutti sanno essere già con un piede a Roma (nonostante i gesti scaramantici).