Regionali,Lattuada: “Cgil non neutrale.2 dicembre in piazza contro il governo"
Cgil Lombardia: gli Stati generali, parla Lattuada su Regione e lavoro
IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - Cominceranno martedì 28 novembre a Rezzato e si concluderanno giovedì 30, con Susanna Camusso, alla Camera di Commercio di Brescia, gli Stati generali della Cgil della Lombardia. Un momento di riflessione del gruppo dirigente sui temi centrali per l’azione del sindacato confederale. Per Elena Lattuada, segretario generale del sindacato lombardo, l’occasione per rilanciare, su tutta la linea, senza dimenticare la scadenza elettorale in Regione. “La Cgil non è neutrale, esordisce Lattuada. Non c’è nessuna cinghia di trasmissione, ci siamo sempre confrontati e ci confronteremo con tutti i candidati, anche se ci sono valori che segnano differenze, ai quali non possiamo e non vogliamo rinunciare: la scelta di discriminare gli stranieri è intollerabile per noi ed è stata un tratto distintivo della giunta Maroni, che noi abbiamo contrastato in ogni sede”.
Detto questo Lattuada chiarisce che il compito del sindacato che lei dirige “è di confrontarsi con le istituzioni, sempre, a partire dal merito. E infatti noi abbiamo condiviso con la giunta Maroni la filosofia del libro bianco sulla sanità: non ci sono sempre state coerenze nell’applicazione dell’accordo, e per questo abbiamo criticato alcune proposte. Ciò non toglie che anche in questi giorni abbiamo sottoscritto un nuovo accordo sul monitoraggio dell’applicazione della riforma”. Ma sul lavoro com’è stata la Lombardia a trazione leghista? “Si è impegnata con noi sul sistema degli ammortizzatori, anche se non ha saputo imprimere una nuova idea di sviluppo. Il tema del lavoro di buona qualità non è mai stato l’oggetto di un confronto tra Regione e Cgil. Abbiamo tamponato le situazioni di crisi, abbiamo gestito assieme vertenze ma non siamo riusciti a portare la Regione e discutere del modello di sviluppo, del futuro del lavoro in Lombardia”.
Sulla corsa alla presidenza la Cgil mette i suoi paletti: “Il candidato Giorgio Gori ha lanciato un “patto per lo sviluppo in Lombardia”, con tutti i soggetti sociali. Questa per noi è una proposta interessante. Noi ci confronteremo con chi vincerà le elezioni”. La Cgil ha iniziato da tempo la lunga marcia per una modernizzazione destinata ad avvicinarla ai bisogni dei lavoratori e ai pensionati e gli Stati Generali rappresentano un’occasione da non perdere. “Stiamo costruendo una imponente piattaforma web che ci permetterà di tenere assieme le due attività di punta del nostro sindacato: la tutela collettiva e quella individuale. Per capirci: dalle vertenze sindacali alla gestione dei servizi, ai quali le cittadine e i cittadini non possono rinunciare, fisco, pensione, assistenza. Obiettivi: maggiore efficienza e stop alla rottura tra le necessità dei singoli e quelle collettive”. Una grande piattaforma che si trasformerà anche in una banca dati sulla realtà del lavoro in Lombardia. Ma Elena Lattuada non perde di vista gli appuntamenti più caldi: “Il 2 dicembre la Cgil scenderà in piazza perché la risposta del governo sulle pensioni non ci ha convinto. Oltre ai problemi sull’Ape social, il nodo del nostro dissenso dipende dal fatto che nella proposta de governo non c’è nessun impegno sul lavoro discontinuo, che interessa i giovani ma non solo. Chi non ha una vita contributiva lineare rischia di avere, con questi indici di calcolo e di rivalutazione, una pensione inadeguata. E questo non è accettabile”.