Regione, il referendum divide: Lombardia Popolare si smarca dalla maggioranza
Referendum, in caso di vittoria del Sì la Regione presenterà ricorso in Corte costituzionale. Ma non tutta la maggioranza è d'accordo
Il referendum costituzionale del 4 dicembre divide anche la maggioranza in Regione Lombardia. Una mozione presentata dalla Lista Maroni ha impegnato il governatore Roberto Maroni a presentare ricorso in Corte costituzionale se dovesse passare il Sì Assieme a Lista Maroni, hanno votato a favore del provvedimento Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e Fuxia People. Assieme a loro anche i Cinque Stelle. Ma non Lombardia Popolare, che ha disertato il voto uscendo dall'aula, con la sola eccezione di Malvezzi. "Non abbiamo prestato il fianco ad una mozione che rischiava di dividere la maggioranza, trascinando lo scontro su aspetti ideologici e non di contenuto", ha argomentato il capogruppo Angelo Capelli. "Siamo difronte ad un legge approvata da un Parlamento senza potere costituente", è stata l'illustrazione della mozione da parte di Stefano Bruno Galli, Lista Maroni.
ALFIERI (PD): "COSI' DIMOSTRANO CHE LE REGIONI SONO INUTILI" - L'opposizione ha liquidato la mozione stessa con le parole di Alessandro Alfieri, Pd: "Il Consiglio regionale della Lombardia - così al quotidiano Il Giorno - ha approvato una mozione che dice che il Parlamento non è legittimato a fare le riforme: non è solo una sciocchezza, è anche lo spot migliore per chi ritiene che le Regioni siano enti inutili. Anziché sostenere tesi strampalate per mera propaganda politica sarebbe molto meglio se si facessero valere le prerogative del Consiglio regionale per risolvere i problemi veri dei lombardi".