Milano
Regione, lo scoglio delle firme: "LeU non cerca scorciatoie"
Liberi e Uguali alle prese con lo scoglio delle firme per le elezioni regionali in Lombardia: ne servono almeno 18mila
di Fabio Massa
Lo scoglio delle firme. Non una cosa da poco. Perché al di là di ogni discorso ideologico, di realpolitik, di alta politica, di bassa cucina o qualunque altro, poi ci sono le questioni tecniche. E pure le firme, che una volta erano poco più di una formalità da bypassare con le buone o con le cattive, sono diventate una cosa decisamente complicata: la gente ha meno voglia di firmare, le inchieste hanno dimostrato che barare non è più permesso. Quindi, le firme sono uno scoglio vero. La tematica è scottante. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano la priorità di Liberi e Uguali è unicamente questa, allo stato attuale: creare una macchina organizzativa adeguata a raccogliere le firme in ogni collegio per le regionali. Per le politiche non c'è problema, avendo creato una lista in Parlamento nei tempi utili. Per la Regione il film è molto diverso: serviranno tra le 18mila e le 26mila firme. Ed è prevedibile che il Partito Democratico non aiuterà in nulla gli avversari "a sinistra". Perché è grande verità della politica che il nemico interno è il più pericoloso e il primo da abbattere poiché ingenera quelle confusioni che fanno perdere voti nel proprio campo. Riuscire a "eliminare" il competitor interno è una priorità, quando sarà conclamato che malgrado gli appelli gli uomini e le donne di LeU proporranno e sosterranno la candidatura di Onorio Rosati che sarà ovviamente alternativa a Roberto Maroni e anche ovviamente alternativa a Giorgio Gori. Ma non c'è solo la questione delle firme: costruire la macchina organizzativa ha anche il significato di trovare i certificatori, che non possono essere consiglieri regionali. Anche qui, argomento spinoso e non bypassabile. "Di certo se dobbiamo entrare nelle regionali, lo facciamo dalla porta principale, niente scorciatoie", spiega ad Affari Onorio Rosati. Per la serie: niente formazione di gruppetti strani all'ultimo giro utile in consiglio regionale per evitare la raccolta firme. Negli ultimi tempi pare sia tutto un fiorire di nuove formazioni. Di certo è nato il gruppo "Obiettivo Lombardia per le Autonomie". Stefano Buffagni, consigliere regionale del M5S che ha scelto Roma per essere il braccio destro di Luigi Di Maio, attacca forte su Facebook: "In Regione partono “i saldi di fine legislatura” stile Mondialcasa. Guardate un po’ che comunicazione arriva ai consiglieri!?! Volete costituire un nuovo gruppo politico per non dover raccogliere le firme e presentarvi alle elezioni regionali? Affrettatevi... il tempo stringe... Ecco queste sono le classiche manovre di palazzo che schifano i cittadini e che li allontanano dalla politica".
La comunicazione alla quale si riferisce Buffagni è stata inviata ieri dagli uffici della presidenza del consiglio e recita: "Su indicazione del presidente si ritiene opportuno ricordare che sono esonerate dalla sottoscrizione degli elettori le liste espressione di forze politiche corrispondenti ai gruppi, escluso il gruppo misto, presenti nel Consiglio Regionale regolarmente costituiti all'atto di emanazione del decreto di indizione delle elezioni". Ovviamente dopo lo scioglimento delle Camere, come recita la stessa comunicazione, "anche in base a un colloquio con il Prefetto di Milano, potrebbe essere imminente anche l'indizione delle elezioni regionali".