Milano

Regione Lombardia, approvata la legge di semplificazione

Semplificare numerose leggi regionali, abrogando quelle divenute obsolete e sburocratizzare procedure inutili. Sono questi i principali obiettivi della legge di semplificazione in ambiti istituzionale ed economico (relatrice Elisabetta Fatuzzo, Partito Pensionati), approvata a maggioranza dal Consiglio regionale.

Tra i diversi ambiti interessati dal provvedimento, si segnala quello relativo alle procedure degli accordi di programma (su argomenti quali poteri sostitutivi, modifiche ai piani di governo del territorio, varianti a strumenti urbanistici e Valutazione Ambientale Strategica). Altro intervento riguarda la tassa automobilistica, per la quale vengono introdotte agevolazioni per “pagamenti cumulativi” (da parte di compagnie assicurative, associazioni di categoria, enti che possano fare da collettore per un consistente numero di utenti). Vengono inoltre semplificate le procedure per i referendum consultivi per aggregazioni e incorporazioni di Comuni. Tra i punti qualificanti anche misure di “sburocratizzazione” delle incombenze per l’iscrizione ad albi, registri, elenchi riferiti all’avvio di attività d’impresa e il sostegno a una più incisiva digitalizzazione della Pubblica amministrazione. 3,1 milioni di euro ven gono destinati al sostegno di iniziative e progetti locali promossi da Camere di Commercio, Città metropolitane e Comuni capoluogo, col fine di valorizzare l’attrattività dei territori lombardi durante il semestre di Expo 2015. Il termine entro il quale installare dispositivi per la termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione autonoma del calore è prorogato al 31 dicembre 2016. Infine, le licenze di pesca diventano solo due: quelle per pescatori professionisti e per dilettanti, che include anche gli attuali permessi per stranieri e per turisti. Prima della discussione su articoli ed emendamenti, è stata respinta la questione sospensiva. E’ stata invece ritirata la questione pregiudiziale, della quale sono stati accolti quattro punti su sei.

“Sono molto soddisfatta – ha detto la relatrice Elisabetta Fatuzzo - per l’approvazione in tempi brevi, dopo un  iter che ha riguardato quasi tutte le Commissioni, di una legge che affronta diversi aspetti della normativa regionale, nell’ottica di semplificare la normativa esistente e per eliminare aspetti burocratici inutili. Da questa approvazione - ha aggiunto - deriveranno numerosi vantaggi per i cittadini e per la Pubblica amministrazione”.

Non ha partecipato al voto il Partito democratico “perché con questa scelta intendiamo rimarcare il nostro giudizio negativo sull’impianto della legge come abbiamo fatto presentando le questioni pregiudiziali e di sospensiva – ha detto il capogruppo Enrico Brambilla – Abbiamo cercato in qualche modo di migliorare il provvedimento ma gli aspetti negativi rimangono, in particolare il grave vuoto legislativo sul tema della tutela delle popolazioni nomadi – ha aggiunto Brambilla – e l’ingiusta norma sulla riduzione delle tasse automobilistiche che introduce sconti fiscali non per i più deboli ma per alcune categorie”. Anche il Patto Civico non ha partecipato al voto finale: “Una legge di semplificazione vera avrebbe richiesto uno sforzo di chiarezza – ha detto il consigliere Roberto Bruni - Invece siamo di fronte all’ennesimo testo omnibus, che contiene le norme più disparate e oscure, di difficile int erpretazione già per gli addetti ai lavori. Non ci siamo quindi prestati al voto ingannevole su un provvedimento che è ben altro da quel che appare”.Ha invece espresso voto contrario il Movimento 5 Stelle “perché ci sono più ombre che luci nell’impianto di una legge che viola regole statutarie - ha spiegato il consigliere Eugenio Casalino – Molte le criticità a cominciare dall’abrogazione delle norme sulle popolazioni nomadi e seminomadi. Poi il vero e proprio condono introdotto con la norma riguardante le tasse automobilistiche. Inoltre non siamo d’accordo sull’accorciamento dei termini entro i quali il collegio dei revisori dei conti deve esprimere il parere su variazioni di bilancio e sull’ennesima proroga per l’installazione di termovalvole per riscaldamento”.

“L’abrogazione della legge 77 del 1989 sulla tutela delle popolazioni nomadi –ha detto Riccardo De Corato (FdI)- ha certamente una valenza politica, ma lascia un vuoto legislativo molto pericoloso. Pensiamo ai piani regolatori delle città e pensiamo soprattutto ai sindaci che si ritroveranno abbandonati a se stessi e senza più strumenti per controllare questi gruppi di persone. Secondo noi bastava abrogare l’articolo 8 o, meglio, andare più spediti con la nostra proposta di legge n 59 già incardinata in Commissione”.







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