Milano

Regione Lombardia, Ferrazzi e l'emendamento ritirato: "Ma quali pensioni d'oro, colleghi spaventati dai giornali"

Il consigliere lombardo Luca Ferrazzi commenta il ritiro dell'emendamento su tfr e contributi previdenziali: "Sistema vigente in altre 19 Regioni, bastava spiegarlo ai cittadini". L'intervista

di Nicolo Rubeis

Regione Lombardia, Ferrazzi e l'emendamento ritirato: "Ma quali pensioni d'oro, colleghi spaventati dai giornali"

Alla fine è stato ritirato l'emendamento presentato da Luca Ferrazzi per reintrodurre il tfr e i contributi previdenziali per i consiglieri regionali lombardi. "Ma non si trattava di un privilegio, è assurdo farlo apparire come il tentativo di ripristinare le pensioni d'oro" commenta lo stesso Ferrazzi in un'intervista ad Affaritaliani.it. "Questo sistema previdenziale ce l'hanno già i consiglieri di 19 Regioni, più sindaci e parlamentari" sottolinea il consigliere del gruppo misto. "Bastava spiegarlo ai cittadini, anche perché l'emendamento era a invarianza finanziaria, non avrebbe modificato la cifra che la Regione spende già per i vitalizi".

Ferrazzi, molti consiglieri sembravano d'accordo nel merito ma non nel metodo.

A luglio c'era un pdl identico a questo, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari tranne il M5s. Forse si sono spaventati dai titoli di giornale ma non si può parlare di blitz. Anche perché c'è una relazione tecnico-finanziaria molto precisa nel mio emendamento, che non avrebbe avuto ripercussioni finanziarie. L'Ufficio di presidenza lo ha ritenuto ammissibile giustamente. Poi, però, la Lega che era d'accordo si è sfilata, idem Fratelli d’Italia. Ho letto le parole del governatore Fontana che non è d'accordo. Ma io, per esempio, al vitalizio ci ho rinunciato. Mi sembra troppo facile fare il pifferaio con i pifferi degli altri…

E quindi ora cosa succede?

Adesso andrà scritto un pdl e vedremo chi lo presenterà. Ma il testo, se mai verrà preparato, non potrà che essere uguale a quello che ho presentato io. Si parlava, tra l'altro, di 400 euro al mese, sotto la pensione minima, niente di cui vergognarsi. Anche perché quando i lavoratori dipendenti si mettono in aspettativa hanno un trattamento. Gli autonomi eletti in Regione non ce l'hanno. E a fine del loro percorso avranno un buco di 5 o 10 anni di contributi che non possono tecnicamente versare. Mi sembra un'anomalia assoluta. Perché una discriminazione del genere?

Il dibattito nazionale sullo stipendio dei ministri non eletti ha inciso?

Ma quella è una forzatura diversa per un capitolo di spesa diverso. Si tratta di una partita di tutt'altro tipo. Io dico soltanto che questi trattamenti li hanno sindaci, parlamentari e consiglieri di tutte le Regioni tranne quelli lombardi. Così non va bene. Ad ogni modo in Aula hanno fatto un teatrino con riunioni su riunioni. Ma i numeri per approvarlo ci sarebbero stati.

Il suo intervento in Aula è stato applaudito da consiglieri di maggioranza e di minoranza.

Se chi ha applaudito avesse anche votato, il mio emendamento sarebbe passato. Sono andati in agitazione, ma come fanno ad aver paura di una cosa del genere? Visto l'approccio strumentale non si poteva far altro che ritirare. Questo emendamento ha la pecca che si votava con voto palese… Non sarebbe stata una battaglia per me stesso, ma per i colleghi più giovani che si trovano senza forma previdenziale a differenza dei consiglieri di altre Regioni. La politica ha perso un'occasione, è stata una mancanza di coraggio e di assunzione di responsabilità.

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