Milano
Regione Lombardia, sì al censimento delle moschee, no a sanatorie
Regione Lombardia, via libera alla mappatura ed al censimento dei luoghi di culto. Alt a possibili sanatorie di moschee abusive
Regione Lombardia, no a sanatorie per le moschee abusive
Con 55 voti favorevoli e 18 contrari, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la proposta del consigliere di Forza Italia Fabio Altitonante che impegna la giunta a prevedere una norma regionale che non consenta la sanatoria di centri culturali abusivi all'interno dei Pgt (Piani di governo del territorio). La proposta era contenuta in un emendamento a una mozione presentata dalla Lega sui centri culturali islamici. A favore del punto sullo stop alla sanatoria, la maggioranza di centrodestra e il Movimento 5 Stelle, mentre hanno espresso voto contrario Pd, Lombardi Civici e +Europa.
"Con il nuovo Piano per le attrezzature religiose, il Pd vorrebbe assegnare 4 spazi agli islamici come sanatoria, ossia regolarizzando le moschee abusive di via Padova/Cascina Gobba, via Maderna, via Gonin e via Quaranta. Come Regione Lombardia dobbiamo impedire che questo avvenga. Noi siamo per la liberta' di culto, ma si devono rispettare le regole", ha spiegato Altitonante parlando della situazione a Milano.
Via libera al censimento dei luoghi di culto
Ma quanto approvato in Regione con una apposita mozione non riguarda solo la sanatoria per i centri abusivi. "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione, oggi, da parte del Consiglio regionale, della mozione sui luoghi di culto, che impegna la Giunta a proseguire nell'attivita' di censimento dei centri culturali islamici, gia' avviata nella X legislatura. A seguito dell'approvazione di questo atto, mi impegno da subito a scrivere quanto prima ai sindaci un'ulteriore lettera, dopo quella che ho gia' inviato il 18 maggio scorso, per richiedere nuovamente la mappatura dei luoghi di culto esistenti nei loro Comuni". Cosi' l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni ha commentato l'approvazione della mozione sui luoghi di culto da parte dell'Aula di Palazzo Pirelli.
NORMA LOMBARDA POSSIBILE MODELLO NAZIONALE - "Inviero' la legge regionale anche al ministro dell'Interno Matteo Salvini - ha anticipato l'assessore -, perche' possa essere valutata come esempio di normativa anche a livello nazionale. Sto studiando altresi' degli accorgimenti per premiare, in caso di bandi regionali relativi alla pianificazione territoriale, tutti quei Comuni che hanno provveduto o provvederanno alla richiesta di Regione Lombardia circa la realizzazione di un puntuale censimento dei luoghi di culto".
CONTROLLO DEI TESTI E REGISTRI DEGLI IMAM - La mozione prevede inoltre che Regione Lombardia provveda ad elaborare una procedura di controllo dei testi utilizzati negli stessi luoghi di aggregazione e a valutare la creazione di un registro ufficiale degli imam impegnati nelle attivita' culturali ereligiose. "Tutt'oggi - spiega Foroni - chi frequenta questi luoghi di culto non e' sottoposto a nessun tipo di controllo da parte delle Istituzioni pubbliche, nemmeno coloro che rivestono la funzione di imam o di insegnante. Il rischio della divulgazione di una ideologia islamica radicale, e dell'incitazione ad atti terroristici, e' e rimane molto alto. Bene quindi la richiesta di registrare ufficialmente imam e insegnanti e di passare al vaglio i testi che vengono usati in attivita' religiose e pedagogiche".
Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale di Regione Lombardia, commenta la mozione sui centri culturali islamici approvata oggi in Consiglio regionale."Condividiamo la necessita' di disporre una mappatura dei centri culturali islamici presenti in Lombardia e di quelli illegali e, dal punto di vista della sicurezza, - ha dichiarato l'assessore - di un intervento presso Comuni, prefetti e questori, con la richiesta di fornire dati aggiornati sui centri esistenti e di attivarsi per la rapida chiusura dei centri illegali, nel rispetto delle competenze nell'ambito dell'ordine pubblico".
NUMEROSI CENTRI ABUSIVI A MILANO - "Di moschee illegali Milano e' piena - ha aggiunto De Corato -. Il centro islamico di viale Jenner viene usato abusivamente come luogo di culto ed e' stato frequentato da persone come gli attentatori di Madrid, l'ex imam terrorista Abu Imad, espulso dal nostro Paese per le sue prediche che istigavano al terrorismo, Abu Omar, condannato con l'accusa di associazione per delinquere con finalita' di terrorismo internazionale, e Mohammed Game, il libico che si e' fatto esplodere con due chili di nitrato addosso davanti all'ingresso della Caserma Santa Barbara nel 2009". "Altro esempio - ha proseguito - e' lo stabile in via Fa'a di Bruno, spesso oggetto di denunce da parte dei residenti esasperati le cui richieste sono state accolte dal Tar lo scorso 15 giugno che ha disposto lo smantellamento del sottoscala-moschea abusiva". De Corato ha fatto inoltre riferimento anche all'edificio in via Maderna e a quello di via Cosenza, "dove sono stati esposti cartelli che indicavano la presenza di una moschea, chiaramente poi risultata completamente abusiva".
CONCRETO PERICOLO TERRORISMO - "Dunque, mentre i servizi segreti dicono che il pericolo di terrorismo in Italia e' concreto, a Milano le moschee abusive proliferano - ha concluso -. La legge regionale sui luoghi di culto e' puntuale, ma poi compete a Comuni e Prefettura chiudere le moschee abusive