Regione, M5s in movimento: De Rosa-Buffagni, incontro o scontro?
Il Movimento Cinque Stelle mette in moto le macchine in vista delle Regionali. Ed è nel rapporto tra De Rosa e Buffagni che si gioca buona parte della strategia
di Fabio Massa
Ormai è tempo di iniziare a mettere in moto le macchine. Del resto, i dati per ragionare, ci sono quasi tutti. Per il Movimento 5 Stelle si avvicina il tempo delle decisioni singole e collettive in vista delle Regionali lombarde. Come riporta oggi Andrea Senesi sul Corriere della Sera, i nomi che girano sono quelli del già noto Stefano Buffagni, di Eugenio Casalino, del bergamasco Dario Violi e del parlamentare uscente Massimo De Rosa. Ed è proprio nel rapporto tra De Rosa e Buffagni che si gioca buona parte della strategia complessiva. Entrambi infatti "insistono" sullo stesso collegio a Nord di Milano. De Rosa vorrebbe tornare in Lombardia. Buffagni è molto incerto sul suo futuro romano, anche se in molti lo vorrebbero a Roma in Parlamento. Insomma, i due devono trovare un accordo. Se non lo faranno, potrebbe esserci una sfida inedita sul collegio. Se invece si accorderanno, Buffagni potrebbe andare a Roma e De Rosa in Lombardia. E' anche da dire che la Sicilia, in questo senso, conta non poco. Se in Sicilia i pentastellati dovessero vincere, allora Roma sarebbe ancora contendibile, anche se la legge elettorale non è di certo favorevole. Viceversa, la tentazione di chi può puntare a stare vicino a casa per il secondo e ultimo mandato elettivo, è decisamente alta. Eugenio Casalino, sempre guardando la legge elettorale, difficilmente potrà ottenere un seggio da senatore. Anche per lui, è probabile una candidatura alla presidenza. Con un appoggio probabile anche se non sicuro: quello degli "ortodossi", ovvero dei consiglieri regionali ed esponenti locali che si richiamano al Movimento delle origini. Un tempo in Lombardia esisteva una spaccatura tra "talebani" e "riformisti". Attualmente nulla di tutto questo permane più: sono tutti schierati con Luigi Di Maio, già da qualche tempo prima dell'incoronazione su Rousseau. Quindi, Casalino potrebbe - nel caso si candidasse presidente - ottenere il loro appoggio. Ma c'è anche chi pensa che gli ortodossi possano partorire da qui a dicembre una candidatura autonoma. Infine, la possibilità che si candidi il consigliere Violi è legata al fatto che non ci sia Buffagni. Difficile che entrambi possano correre contemporaneamente.