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Milano
Regione, promozione per Castellano. Ipotesi cambio in consiglio. Inside
Lucia Castellano

di Fabio Massa

Lucia Castellano è stata promossa. La consigliera regionale eletta con Ambrosoli, ultra-fan di Francesca Balzani, la candidata sindaco sconfitta da Beppe Sala, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, sarebbe stata promossa. Non in politica, però, ma nel lavoro che svolgeva prima di diventare assessore di Pisapia e poi consigliere regionale di opposizione.  Il 26 febbraio 2016, infatti, il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina a dirigenti generali del ruolo penitenziario di Cinzia Calandrino e Lucia CASTELLANO, dirigenti dell’Amministrazione penitenziaria”.

Lucia Castellano, classe 1964, napoletana, entra nell’amministrazione penintenziaria nel 1991. Nel 2005 è promossa a dirigente, per poi dirigere il carcere di Bollate fino al 2011, quando Pisapia la chiama a Palazzo Marino. Per lei, secondo rumors, si dovrebbero aprire le porte di Roma, e in particolare al Dipartimento Amministrazione Penintenziaria con il ruolo di vicecapo. Non è chiaro se il ruolo sarà incompatibile con quello di consigliere regionale, anche se ovviamente qualche problema anche solo logistico lo potrebbe creare. In caso di incompatibilità, ci sarebbe così da effettuare l’ennesimo cambio, visti gli addii di altri consiglieri eletti come Stefano Carugo di Ncd.

Non tutti però gioiscono della nomina di Lucia Castellano. Circola tra gli addetti ai lavori infatti una lettera a firma del Comitato Spontaneo Dirigenti Penitenziari al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Abbiamo cercato sul sito istituzionale del Ministero della Giustizia i curricula delle dottoresse per capire cosa ci fosse di così importante nella loro storia professionale. Non abbiamo trovato il curriculum di Lucia Castellano poiché da diversi anni è “fuori ruolo” per svolgere le attività di assessore al Comune di Milano prima e di Consigliere regionale della Lombardia oggi - scrive il Comitato - Sappiamo di lei che è donna di grande intelligenza e coraggio, che ha diretto il piccolo istituto di Eboli, che ha svolto le funzioni di Vice Direttore a Secondigliano e che ha avviato e diretto il Carcere di Bollate. Da circa sei anni si occupa di altro. Allo stato risulta ancora Consigliere regionale della Lombardia eletta nella lista “Con Ambrosoli Presidente” di cui presiede il Gruppo Consiliare”. La conclusione è al vetriolo: “Quali saranno stati gli incarichi di particolare rilevanza che hanno convinto il Ministro della Giustizia a proporre la nomina delle due colleghe ed il Consiglio dei Ministri a deliberarla? Se lo chieda Signor Presidente e, prima di firmare i decreti, lo chieda anche alle Autorità che leggono per conoscenza. In entrambi i casi potrà trovare le risposte di natura politica o di natura privata. Signor Presidente, riponiamo in Lei la nostra ultima speranza. Il Signor Presidente del Consiglio ha chiarito, in questa occasione, il senso del suo progetto di riforma della P.A. fondato sulla meritocrazia meglio di come ha fatto alcuni anni fa alla Leopolda e negli ultimi mesi con i vari atti normativi. Il Signor Ministro della Giustizia ha, con la sua proposta, chiarito la posizione rispetto al futuro dell’Amministrazione Penitenziaria così bene da rendere inutile ogni risposta alle richieste di audizione ed alle offerte di partecipazione delle Organizzazioni di Categoria, del Comitato Spontaneo e dei singoli Dirigenti Penitenziari”, spiega la lettera scritta a Mattarella.

Dall’interessata, per adesso, nessuna risposta salvo un laconico: “Il provvedimento non c’è ancora, devo informarmi al Ministero”. Ma il testo del Consiglio dei ministri c’è, ed è chiaro. Nuove leve in consiglio regionale lombardo?

@FabioAMassa

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