Milano
Regione, riforma Sanità: maratona in aula tra emendamenti e proteste

E' iniziata in Consiglio regionale la discussione sulla riforma del sistema socio-sanitario ed e' record per il numero di odg ed emendamenti presentati, in particolare dalle opposizioni. In totale sono stati depositati 13.573 odg (Patto civico 6.428, M5S 4.945 e Pd 2.200) e 2.547 emendamenti (Pd 2.098, M5S 396, Patto civico 10, Forza Italia 7, Lega Nord 3, misti maggioranza 32 e bipartisan 1). Possono ancora arrivare ulteriori odg da tutte le forze politiche, mentre gli emendamenti possono essere presentati solo da giunta e relatore (tuttavia in questo caso tutti i gruppi possono presentare subemendamenti al nuovo testo). Il presidente dell'aula Raffaele Cattaneo, per quella che si annuncia una vera e propria 'maratona', ha convocato quattro giorni di sedute da oggi a venerdi' 17 luglio dalle ore 10 alle ore 24. Nel caso la riforma non dovesse essere approvata entro la mezzanotte di venerdi' 17, poi, sono state gia' previste nuove sedute per i giorni 30-31 luglio e 4-5-6 agosto. Questa mattina, all'avvio dei lavori, era assente per congedo il vicepresidente e assessore alla Salute Mario Mantovani, a quanto si apprende impegnato ad Arcore in un vertice di Forza Italia con l'ex premier Silvio Berlusconi. Mantovani dovrebbe comunque arrivare in aula nel pomeriggio. Presente invece il governatore Roberto Maroni.
BLITZ 5 STELLE: "BRAVO BOBO, PIU' SANITA' PRIVATA"/ Poco prima dell'inizio della seduta, c'è stato un blitz dei consiglieri lombardi del Movimento 5 Stelle. Gli esponenti M5S hanno messo una sagoma raffigurante l'ex presidente della Regione, Roberto Formigoni, sullo scranno del governatore Roberto Maroni in segno di protesta contro la riforma. Attorno alla sagoma di Formigoni, i consiglieri del Movimento si sono messi in posa tutti con una maschera dell'ex governatore. Dalla sagoma dell'ex presidente, poi, escono le parole: "Bravo Bobo, piu' Sanita' privata!". Dario Violi, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia, spiega: "E' necessario fare chiarezza: questa riforma non smantella il sistema formigoniano. Non esiste alcuna discontinuita', la sanita' di Maroni accelera la privatizzazione messa in atto da Formigoni. Capiamo la difficolta' di Maroni a soddisfare le richieste cielline e dei privati, ma e' ancora in tempo per fare una reale riforma rispedendo il testo di legge in commissione". Secondo Violi "sulla sanita' i lombardi chiedono un cambio di passo e il superamento di un sistema che ha generato fin qui scandali e la sottrazione di risorse pubbliche a favore di aziende private".
PARLA MARONI, COMPAIONO MASCHERE DI FORMIGONI/ Non appena poi ha preso la parola in aula il governatore Roberto Maroni, per parlare della riforma del sistema socio-sanitario, gli esponenti M5S hanno indossato una maschera dell'ex presidente della Regione Roberto Formigoni per sottolineare la "continuita' con il vecchio sistema" di gestione della sanita' lombarda. I consiglieri del Movimento hanno poi lasciato l'aula. "Pensavo di essere in Consiglio regionale non all'asilo Mariuccia", ha detto Maroni che ha poi aggiunto di rivolgersi "a quei consiglieri, di maggioranza e di opposizione, che considerano la riforma una cosa seria e non una pagliacciata".
IL GOVERNATORE: "NON E' PER FARE CASSA E NON E' BLINDATA"/ "Non facciamo la riforma per fare cassa o chiudere ospedali, nonostante i tagli del governo". A dirlo e' il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel suo intervento in Consiglio regionale dove oggi e' in discussione la riforma della governance del sistema socio-sanitario lombardo, contro il quale l'opposizione ha annunciato ostruzionismo, presentando migliaia di ordini del giorno ed emendamenti. Il governatore ha sottolineato: "Ci siamo messi nei panni del semplice cittadino con l'ambizione di creare un sistema che anticipi tutti i sistemi, non solo delle altre regioni italiane". Maroni ha spiegato che "i due principi chiave sono il principio di libera scelta e il passare dal curare al prendersi cura" del paziente. "Oggi e' una prima sintesi, abbiamo mantenuto la promessa di far partire la discussione prima della chiusura estiva, mi auguro che si possa chiudere prima della pausa estiva". Tuttavia, il presidente avverte: "In caso contrario penso che questa riforma, che per noi e' la piu' importante della legislatura, possa richiedere l'impegno di tutti anche ad agosto". Tra gli obiettivi della riforma, Maroni ha poi elencato il dimezzamento delle Asl, una maggiore trasparenza, un'agenzia di controllo e un'unica centrale acquisti che "portera' a notevoli risparmi, piu' di 300 milioni". "Voglio ringraziare la mia maggioranza, abbiamo avuto anche momenti di discussione aspra ma alla fine ha prevalso il senso di responsabilita'". Alle opposizioni, che optato per l'ostruzionismo presentando migliaia di ordini del giorno ed emendamenti, Maroni ha chiesto "di valutare la possibilita' di discutere con noi delle modifiche, siamo a disposizione ma non per interessi di parte". Insomma "il testo non e' blindato, fatti salvi i principi di libera scelta e il passaggio dal curare al prendersi cura con il miglioramento dell'assistenza dei malati cronici sul territorio". Tuttavia "se si continuera' con l'ostruzionismo vorra' dire che saremo tutti impegnati nel mese di agosto a discutere e approvare la riforma in tempo per farla partire entro autunno".
IL PD: "PROBLEMA E' MANCANZA VOLONTA' DI DIALOGO"/ "Il problema non e' l'ostruzionismo ma la volonta' della maggioranza di dialogare, se e' solo di facciata o e' vera". A dirlo e' il segretario del Pd lombardo Alessandro Alfieri, a margine della seduta del Consiglio regionale sulla riforma del sistema socio-sanitario, parlando della proposta di collaborazione lanciata dal governatore Roberto Maroni alle opposizioni nel corso del suo intervento in aula. "Noi vogliamo parlare di ticket, dei mancati controlli. Se si vuole parlare di questo ci siamo, se si tratta di fare il risiko degli ospedali, no grazie", ha aggiunto Alfieri.
ANNULLATO L'INCONTRO CON I SINDACATI/ Molte le critiche alla riforma della sanità lombarda da parte del terzo settore. Dalla Ledha alla Campagna per la salute mentale ai sindacati, come riporta Redattore sociale, è un coro di bocciature: manca nella riforma la cosiddetta "presa in carico" dei pazienti, l'accorpamento delle Asl rischia di far venir meno sul territorio di servizi essenziali per i cittadini, la salute mentale non viene menzionata. Proprio oggi doveva tenersi un incontro tra il Governatore e i segretari regionali di Cgil Cisl e Uil. Incontro annullato da Maroni senza proporre una nuova data. "Cgil, Cisl e Uil Lombardia ritengono scorretto e sbagliato l’annullamento dell’incontro - si legge in un comunicato stampa-, che prefigura un’indisponibilità al confronto nel merito dei temi che sono stati oggetto di condivisione nell’accordo del 26 settembre 2014 e che per noi mantengono la loro piena validità". I sindacati comunque "intendono proseguire in tutti i luoghi e con le modalità più opportune, il sostegno alle priorità che si sono dati: la valorizzazione dell’integrazione socio sanitaria e dei servizi nel territorio, la riduzione di rette e ticket, il potenziamento del ruolo contrattuale relativo al personale".