Milano

Regione, Riforma sanità: salta il numero legale nella seduta domenicale

Maratona nel consiglio regionale lombardo per la discussione sulla riforma della sanità. Critiche Pd e presidio M5S. Gallera: "Principi innovativi e risorse"

Regione, Riforma sanità salta il numero legale nella seduta domenicale

"Tre settimane di discussione sulla sanità lombarda finiscono, nella prima seduta domenicale della storia del Consiglio regionale, con la mancanza del numero legale per l'assenza del centrodestra. Non è una bella immagine per i cittadini lombardi che guardano all'Aula consiliare con la speranza di vedere risolti i loro problemi quotidiani con la sanità lombarda": lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Lombardia, Fabio Pizzul.

Che proseuge. Che prosegue: "Abbiamo parlato per giorni, spesso davanti ai banchi della maggioranza ostentatamente vuoti tranne alcune lodevoli eccezioni, e abbiamo illustrato, come promesso, tutte le nostre proposte alternative al sistema sanitario lombardo del centrodestra, portando nell'aula del Consiglio regionale i problemi dei cittadini lombardi. È paradossale che tra gli ultimi interventi, tra i pochissimi della maggioranza, ci sia stato quello dell'ex assessore Gallera, ripiegato nella difesa di un sistema dei cui problemi lui stesso è stato vittima. Da domani si inizierà a votare e vedremo quanto delle nostre proposte avrà convinto almeno una parte dei consiglieri di maggioranza. A giudicare da quanto abbiamo visto fin qui, non c'è però alcuna intenzione di modificare un modello sanitario che non ha funzionato" Da oggi, lunedì 29 novembre, saranno in votazione i quasi 2mila emendamenti e 7mila ordini del giorno.

Il presidio M5S: "Riforma disastrosa"

Critiche anche da Massimo De Rosa (M5S Lombardia): «L’assenza ingiustificata del centrodestra, che ha causato la sospensione dei lavori per assenza del numero legale, ci ha portato in piazza dove, insieme ai cittadini, abbiamo proseguito nella nostra battaglia in difesa della salute di tutti i lombardi".

Davanti alla sede di Regione ieri pomeriggio si è svolto infatti un presidio dei Cinque Stelle: "Abbiamo acceso le fiaccole perché la luce sul disastro che questa (NON)riforma rappresenta per la sanità lombarda deve restare accesa. Abbiamo anche srotolato uno striscione di venti metri, che rappresenta simbolicamente le infinte liste d’attesa della sanità pubblica lombarda. La (NON)riforma non risolve il problema delle liste d’attesa, non avvicina la medicina ai territori, lascia le nomine in mano alla politica e prosegue con gli errori commessi da Formigoni e Maroni. Noi domani saremo ancora in Aula a combattere se la maggioranza vorrà proseguire, senza ascoltarci, i cittadini saranno costretti a subire sulla loro pelle l’ultima prova di inadeguatezza, alla quale questo centrodestra ha condannato la Lombardia»

Gallera: "Riforma, principi innovativi e risorse a favore di tutti"

A difendere la riforma ieri in aula ha parlato Giulio Gallera, ex assessore al Welfare. Secondo il quale il nuovo progetto di legge numero 187 "di fatto conferma e valorizza" i principi della legge 23 - la cosiddetta riforma Maroni del 2015 - che e' "la strada che il Paese dovra' seguire". "Nel 2013 - ha spiegato Gallera - abbiamo iniziato un percorso che ci ha portato a definire una legge estremamente all'avanguardia, visionaria e coraggiosa. La presa in carico, il passare dalla cura a prendersi cura, il superare l'incomunicabilita' tra ospedali e territorio, tutto questo e' contenuto dentro la legge 23 e io sono molto contento che il progetto di legge 187 che stiamo discutendo oggi di fatto conferma e valorizza quei principi".

La legge di revisione, "contiene piccole rettifiche di una legge sperimentale che era giusto si facessero, piccoli dettagli un'architrave che in qualche modo rimane e si assume la sfida di mettere a terra le risorse che arriveranno con il Pnrr. La legge 23 aveva il grande limite di essere 'isorisorse'. Oggi siamo in uno scenario diverso: le risorse ci sono, ma la sperimentazione attuata e' la strada che il Paese dovra' seguire. Questo non lo dico io lo dice Agenas", ha sottolineato l'ex assessore.

"La grande opportunita' che oggi ci sara' con questa legge, che finalmente ha risorse - ha concluso -, e' fare in modo che i principi che noi abbiamo introdotto e che sono innovativi diventino un sistema per tutti. Non sara' facile, ma se tutti insieme lanciamo un messaggio forte al Governo e Parlamento perche' metta al centro un nuovo sistema sanitario nazionale, che parta da quello che abbiamo fatto, allora avremo fatto un grande lavoro, mentre se continueremo ad arroccarci pensando che sia solo merce di campagna elettorale non avremo fatto il bene dei nostri concittadini, soprattutto dei piu' fragili".







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