Milano

Renzi: "Human Technopole, via a febbraio. Ponte sullo Stretto? Noi ci siamo"

Nuova visita milanese per il premier Matteo Renzi. Incontri al San Raffaele, con Impregilo e al Piccolo per la presentazione di Human Technopole

Matteo Renzi nuovamente a Milano per una mattinata di visite ed incontri. L'agenda del premier ha previsto dapprima l'arrivo al San Raffaele, quindi le celebrazini in Triennale per i 110 anni di Impregilo-Salini. Per concludere, al teatro Piccolo per la presentazione dell'avvio dello Human Technopole.

Sul ruolo della politica nel "disegno strategico" per Human Technopole e il futuro dell'area Expo "credo che anche da parte della Regione ci sia piena condivisione". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, nel suo intervento alla presentazione dell'avvio del progetto al Piccolo Teatro. "Il compito della politica eè questo: noi abbiamo mostrato il disegno strategico del progetto", ha detto Renzi, salutando "i rappresentanti della Regione che su questo hanno dato la massima disponibilita'. Ero con il presidente Maroni e credo che anche da parte della Regione ci sia piena condivisione su questo", ha detto Renzi.

Ecco la cronaca della giornata:

AL SAN RAFFAELE: "SANITA', SI E' TAGLIATO ANCHE TROPPO" - Inizia dal San Raffaele la mattinata milanese del premier Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio e' arrivato poco dopo le 9.30 all'ospedale fondato da don Luigi Maria Verze' per una visita alla struttura, la stessa dove Silvio Berlusconi e' stato ricoverato per l'intervento al cuore, a giugno. Ad accoglierlo c'erano l'amministratore delegato del gruppo San Donato e dell'ospedale San Raffaele Nicola Bedin, la signora Gilda Gastaldi Rotelli, il presidente dell'ospedale Gabriele Pelissero e il prefetto Alessandro Marangoni. Dopo una visita a un reparto ospedaliero appena ristrutturato e al reparto di urologia, Renzi incontra gli studenti dell'universita' Vita-Salute San Raffaele e il personale medico.  "L'Italia deve smetterla con i tagli lineari. Sulla sanita' e' evidente che si e' tagliato anche troppo". Il presidente del consiglio Matteo Renzi lo ha detto durante l'incontro all'ospedale San Raffaele di Milano. Prima del premier era intervenuto l'amministratore delegato del gruppo San Donato e dell'ospedale San Raffaele Nicola Bedin, che aveva lanciato un appello diretto a Renzi per avere piu' "attenzione" spiegando che "dal 2011 con la politica dei tagli lineari il San Raffaele avuto riduzioni di finanziamenti pesanti". "Abbiamo in questo momento 112 miliardi sul fondo sanitario - dice - . Siamo tornarti a risalire . E' chiaro che ci sono degli sprechi. Ma e' vero che la nostra spesa sul pil della sanita' non e' piu' alta degli altri paesi. Ma bisogna fare una scommessa che parta dall'inizio, che parta dalla scuola, e valorizzare chi dedica la sua vita per gli altri" tra questi medici e infermieri.

L'APPELLO DEL SAN RAFFAELE: "I TAGLI NON CI PENALIZZINO" - L'amministratore delegato del gruppo San Donato e dell'ospedale San Raffaele Nicola Bedin, ha lanciato un appello diretto al premier Renzi durante il suo intervento in occasione della visita del premier alla struttura. Dal palco della sala caravella, prende la parola e chiede piu' "attenzione". "Dal 2011 con la politica dei tagli lineari il San Raffaele ha avuto riduzioni di finanziamenti pesanti. Ci appelliamo a lei - dice rivolgendosi al premier seduto in platea - se tagli ci devono essere che siano selettivi e non colpiscano istituzioni come il San Raffaele. Istituzioni come questa vanno supportate e non penalizzare. I finanziamenti alla ricerca sono calati nonostante la produttivita' scientifica del nostro istituto sia aumentata a livelli record. Non siamo qui per lamentarci, ma sento il dovere di sollecitare un'attenzione maggiore". Immediata la replica di Renzi che assicura che il governo ci "sta lavorando e che e' finito il tempo dei tagli, ma dobbiamo gestire in modo diverso il tema dei costi standard". Il San Raffaele e' parte di un gruppo, il gruppo San Donato, di 18 ospedali di cui 3 Irccs e nel 2017 inizieranno i lavori per un "nuovo edificio, il nuovo pronto soccorso, con 200 posti letto e sale operatorie, un ospedale nell'ospedale" ha annunciato Bedin.

I 110 ANNI DI SALINI IMPREGILO IN TRIENNALE - Dopo la visita al San Raffaele il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e' arrivato alla triennale di Milano per l'inaugurazione di una mostra allestita per festeggiare i 110 anni di Salini Impregilo. Ad accoglierlo il padrone di casa dell'occasione, Pietro Salini.  All'evento di Salini numerosi esponenti della vita politico-economica d'Italia: l'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, il numero uno di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, il presidente di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, il consigliere delegato della Bpm, Giuseppe Castagna, il presidente del Gruppo 'Sole 24 ore' e padrone della Mapei, Giorgio Squinzi, l'ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, il presidente della Cdp, Claudio Costamagna, il presidente di Poste, Luisa Todini, il patron della Tod's, Diego Della Valle, l'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma Philips, il numero uno del Coni, Giovanni Malago', Fabrizio Palenzona, il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, Luigi Abete, Urbano Cairo, Carlo Salvatori, Gaetano Micciche'.

RENZI: "LA POLITICA SI E' RANNICCHIATA. EDILIZIA: PERSO QUASI MEZZO MILIONE DI POSTI DI LAVORO - La politica italiana non ha avuto la forza di progettare il futuro "si e' molto rannicchiata, i problemi ci sono stati, ma e' mancata la dimensione del futuro. Dopo i risultati straordinari del dopoguerra l'Italia si e' chiusa a chiave in casa nella paura di immaginare il futuro". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi, durante la celebrazione alla Triennale di Milano dei 110 anni del gruppo Salini. "Abbiamo perso durante la crisi quasi un milione di posti di lavoro, di cui quasi la meta' nell'edilizia." E' quanto ha affermato  Renzi. Per ripartire, ha detto il premier, bisogna cominciare "anche dai piccoli progetti, dalle realta' locali: i nostri Comuni devono ritornare a progettare". "Tutto cio' che si spende in edilizia scolastica va fuori il Patto di Stabilita'. La stabilita' dei nostri figli vale di piu' della stabilita' europea". Matteo Renzi, a proposito della legge di stabilita', ha aggiunto che "sono confermati gli incentivi per chi vorra' fare ristrutturazioni nei condomini (incentivi pari al 65%, ndr)". Ed ancora: "L'Italia puo' partire dal made in Italy non solo nella moda, nel fashion, nel design e nell'artigianato, ma anche nell'ingegneria".

"ITALIA NON COMPETITIVA NEL MONDO? FALSO" - L'Italia, ha aggiunto, Renzi "non l'hanno fatta grandi politici ma donne e uomini che partendo dal niente, spesso dalla provincia, hanno saputo costruire piccole e grandi storie di successo". "Il fatto che l'Italia non riesca a non essere competitiva nel mondo e' smentito da uomini e donne, da operai e capitani di impresa, che vanno nel mondo", ha sottolineato Renzi che ha aggiunto: "Viva le aziende che rischiano, che ci mettono del suo, evviva chi non si cimenta solo a guardare al passato".

"LE NOSTRE RIFORME? BANALI, ANDAVANO FATTE 15 ANNI FA" - Le riforme fatte dal governo come quella del mercato del lavoro sono "una cosa banale, semplice, sono le stesse regole fatte dalla Germania 15 anni fa, se le avessimo fatte prima ora staremmo meglio". "E' inutile ora piangere sul latte versato - ha aggiunto - o vantarsi di riforme che sono l'abc. Sono piu' orgoglioso delle riforme fatte sul sociale, la legge sul dopo di noi, sull'autismo, sul terzo settore, sono queste le riforme di cui essere orgoglioso in un paese che fa della comunita' il proprio valore aggiunto".

"IL PONTE SULLO STRETTO? NOI CI SIAMO"  - Per il ponte sullo Stretto "noi siamo pronti, noi ci siamo". Sono parole di Renzi: "Bisogna completare il collegamento tra Napoli e Palermo - ha detto - un'operazione che porti 100 mila posti di lavoro e serva a togliere la Calabria dall'isolamento e avere la Sicilia piu' vicina. In questo vi sfido - ha aggiunto rivolgendosi a Pietro Salini, patron del Gruppo - se siete in condizione di portare le carte e di sbloccare quello che e' fermo da 10 anni noi siamo pronti, noi ci siamo".

"IL FUTURO SONO BANDA LARGA E GRANDI OPERE INFRASTRUTTURALI" - L'Italia deve puntare in futuro sulla banda larga e sulle grandi opere infrastrutturali. Questa la ricetta del premier Matteo Renzi, presenta oggi alle celebrazioni dei 110 anni del gruppo Salini. "Finita la parte delle riforme si puo' tornare a progettare il futuro" ha detto spiegando i quattro punti su cui lavorare. "Le amministrazioni locali devono sviluppare gli uffici tecnici per sbloccare i piccoli e medi cantieri, bisogna semplificare la burocrazia, investire nella banda larga perche' le reti di domani non sono le dighe o le autostrade, quella di domani sara' l'Italia della gigabyte society". Infine si deve puntare alle grandi opere e alle infrastrutture, come sul piano ferroviario la Napoli-Bari-Lecce.

"HUMAN TECHNOPOLE, MILANO PORTI IL PAESE NEL FUTURO" - "Milano ha la necessita' di prendere per mano il Paese e di portarlo nel futuro": e' quanto ha affermato, durante il suo intervento in occasione dell'avvio del progetto Human Tecnopole, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ricordando le numerose e recenti visite compiute nel capoluogo lombardo.  Per Renzi "viviamo una stagione di preoccupazione verso il futuro che ha significati diversi ma molto radicali", "e in questo clima di preoccupazione" Milano deve svolgere un ruolo chiave "per portare il Paese allo splendore del passato". In questo senso, ha sottolineato Renzi, Human Tecnopole e' il simbolo di questa operazione", del resto "non e' comune in altre parti del Paese mantenere gli impegni con la stessa scadenza".

"TECHNOPOLE, LA POLITICA ORA FACCIA UN PASSO INDIETRO" - "Il progetto del grande polo di ricerca lo Human Technopole prende ufficialmente il via oggi. La politica ha fatto la sua parte, firmando il decreto e prevedendo il budget ma adesso "la politica deve fare un passo indietro". Lo ha detto Renzi durante il suo intervento alla presentazione dell'avvio di Human Technopole. "Adesso tocca a voi - ha detto Renzi rivolgendosi a quanti questo progetto lo dovranno realizzare - Chiamate i migliori. E nessuno puo' mettere il becco su chi va chiamato, su come, su quando e perche'. Noi vi chiediamo di prendere i migliori e siamo desiderosi di vedere i risultati sul territorio".

"PRIMA PIETRA A GENNAIO? NO, MEGLIO A FEBBRAIO" - "Non vedo l'ora che si parta". Matteo Renzi durante l'intervento di presentazione dell'avvio del progetto Human Technopole scherza con il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina sulla data della posa della prima pietra, che Martina auspica sia a gennaio 2017. "Quando hai detto che si parte, a gennaio? - dice - meglio nel febbraio del 2017, dai ti ho salvato. Tanto le elezioni sono nel 2018" scherza il premier. Che lancia una provocazione: "io non vedo l'ora che ci sia l'ultima pietra. Cioe' immaginare come puo' essere questo paese tra 10 anni. Il mondo dei prossimi anni sara' sempre piu' interconnesso, in mano alla previsioni, alle analisi ai big data. Ma sara' anche un mondo dove vivremo di piu'. Sembra fatto su misura per l'Italia".

MARTINA: "HUMAN TECHNOPOLE, IL GOVERNO HA FATTO LA SUA PARTE" - "Il mio sogno e' pensare che a gennaio ci sara' il primo mattone - ha detto il ministro Maurizio Martina durante il suo intervento all'evento di presentazione dell'avvio del progetto al teatro Piccolo di Milano, alla presenza del premier - penso fisicamente al primo insediamento, la prima unita'". Martina ribadisce che "il governo ha fatto e fara' la sua parte concretamente, a partire dal budget che ha allocato. Compiendo delle scelte di priorita', mettendo questo progetto nel cuore di una strategia nazionale".

 







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