Milano, Renzi al Barrio’s per Sala: ”Vincere è un calcio di rigore” - Affaritaliani.it

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Milano, Renzi al Barrio’s per Sala: ”Vincere è un calcio di rigore”

Sala: "Queste elezioni sono un calcio di rigore, non possiamo sbagliarlo"

di Fabio Massa

A cinque giorni dal voto il presidente del consiglio Matteo Renzi è venuto a Milano per un incontro con Beppe Sala e il sindaco in carica, Giuliano Pisapia. Il premier e il candidato sindaco del centrosinistra si sono visti al Barrio's, centro sociale e ricreativo creato da don Gino Rigoldi. Sala: "Queste elezioni sono un calcio di rigore, non possiamo sbagliarlo".

L'INCONTRO MINUTO PER MINUTO

13.02 -  Renzi: “Milano deve fare Milano. Milano, caro Beppe, ha tutto per farcela. C’è la sensazione di una città viva, energica, dinamica. Capace di fare la sua parte. Il mio augurio è che questa città sia troppo bella per lasciarla nella gestione ad altri. Troppo forte per farla diventare preda di una operazione politica anche molto seria fatta qui a Milano. Un rigore tirato bene non si para. E qui è un rigore da tirare bene. Ognuno di voi milanesi ha un rigore da tirare bene. Nei prossimi 20 giorni, perché il ballottaggio è sicuro, si torni a dire che quella di Beppe Sala non è una scommessa personale, ma quella di una città che ha voglia di dire con forza ‘Avanti Milano’”.

12.59 - Renzi: “Quella di Beppe Sala non deve essere la vittoria di uno contro l’altro, ma di una squadra. Milano ha bisogno di essere Milano. Prendetemi come un matto, ma penso che l’Italia abbia un fantastico futuro davanti. Qual è il punto strepitoso del nostro Paese: abbiamo tutte le condizioni per farcela. Ci sono le cose che non vanno, ma la differenza tra quelli seri e quelli che chiacchierano è che chi è serio cerca di risolvere e non fa l’ennesimo convegno per rinviare e rinviare e rinviare”.

12.57 - Renzi: “A quelli della Lega che in queste ore giocano sulla strumentalizzazione vorrei dire che la loro politica estera è stata portare diamanti in Tanzania e comprare lauree in Albania. Sono gli stessi che dicevano Roma ladrona e poi appena sono arrivati ci si sono sistemati. Ho proposto la riduzione dei parlamentari, molti elettori leghisti voteranno sì. E’ evidente che i parlamentari leghisti votano contro. Ma io vorrei dire che loro non la salvano la cadrega”.

12.53 - Renzi: “Mi hanno detto venendo qui di non toccare il tema dell’immigrazione. Ecco, vorrei toccare il tema dell’immigrazione. I numeri che abbiamo di fronte a noi sono profondamente diversi da quelli che vengono raccontati. C’è un aumento di allarmi a scopo elettorale, non aumento di numeri. C’è gente che continua a morire, perchè la gente non guarda i talk show con il tipo con la camicia verde che dice non partite. La verità è che di fronte a uno che sta per morire in mare, anche a costo di perdere punti in campagna elettorale io vado e cerco di salvarlo (applausi a scena aperta, ndr). Poi però diciamocelo: c’è davvero bisogno di aiutarli a casa loro. Io sono andato per la prima volta sotto il Sahara. Per tre viaggi che ho fatto ho cercato di fare accordi per evitare che partano e rischino la morte nel Mediterraneo. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma anche l’Europa deve fare la sua”.

12.50 - Renzi: “Mi dicono di non parlare dell’Expo perché sennò viene a noia. Che strano. Se fosse andata male ne avremmo dovuto parlare. Il 22 febbraio 2014 arrivo a Palazzo Chigi e mi dicono: “Non ci mettere la faccia su Expo”. E io dico: “Oh guardate che vengo pagato per metterci la faccia”. Ce la mettiamo. Poi torno il 14 agosto 2014 ed era una landa desolata. E pioveva pure. Poi sono arrivati i black bloc. E noi diciamo: “Ecco, ci rovinano la festa”. E sapete chi l’ha salvata la festa? I milanesi. Non l’abbiamo salvata noi, ma i milanesi. I milanesi sono scesi in piazza e hanno detto che Milano è nostra e non la lasciamo sfasciare. E’ una grande storia italiana, una grande storia milanese e il governo vi dice grazie. E’ molto facile criticare”.

12.45 - Renzi: “Giuliano ha fatto il sindaco molto bene, e gli diciamo il nostro grazie. Oggettivamente Milano è cambiata, è un punto di riferimento. Tutte le volte che penso a Milano penso alla città che ha accolto i miei nonni in un momento di difficoltà. Ha spalancato le porte, chiedendo solo di lavorare. Quello spirito fa di questa città una città di valori. La parola valore pare che sia una cosa tutta economica, e invece declinata al plurale è il dna di questa città. Noi stiamo vivendo un momento difficilissimo a livello politico globale: in tanti giocano sulla paura. Pensate alle primarie negli Usa. Quanti giocano la carta della paura, tantissimi. Sono in tanti che giocano a far vedere un muro e dimenticano che la nostra carta d’identità è la piazza e non il muro. Lo ha detto anche Beppe: aver paura è umano. Ma il compito di chi ha dei valori è spiegare che c’è una possibilità, non solo un pericolo, nel domani che arriva di fronte a noi. Milano è questo: ha cercato di dare una ripartenza forte nell’economia. Noi oggi abbiamo i dati più alti degli ultimi quattro anni nel lavoro. Ma ancora sono bassi, vogliamo fare di più. Non ci basta andare meglio che negli ultimi quattro anni. Abbiamo cercato di fare una riforma elettorale che presuppone che chi vince governa e chi non vince fa opposizione, mentre adesso non ci si capisce proprio nulla”.

12.41 - Il segretario Pietro Bussolati introduce il premier e segretario del Pd Matteo Renzi: “Caro don Gino, io tornerò qui con quello che sarà il sindaco, ovvero Beppe Sala, e faremo il punto. Il punto sta nei risultati concreti. Con Guzzetti e le fondazioni abbiamo fatto un piano contro la povertà. Quattro giorni fa abbiamo firmato un piano per le periferie, così come mi ha chiesto Beppe Sala a Sky ieri sera”.

12:35 - Beppe Sala: “Il centrodestra? Non provano neppure tanto a far finta di stare assieme”. Poi un lapsus: “Tra qualche giorno ci saranno le primarie… Oops, scusate, è che vedo qui davanti Majorino e la Balzani. Ma no, non voglio tornare indietro… Anzi, io sono l’uomo del fare, mi piace parlare, ma io vorrei risolvere problemi”.


12.31 - Beppe Sala prende la parola: “Grazie a don Gino per quello che fa e per il fatto che mi onora della sua amicizia. Ieri nel confronto di Sky dicevo che sono molto felice di aver preso la decisione di occuparmi di politica. In sei mesi questa decisione mi ha arricchito umanamente. Non c’è niente di più esaltante di pensare di far qualcosa per gli altri, e se gli altri sono i magnifici di Milano, lo sono ancora di più. Sta venendo fuori la differenza tra la nostra proposta e la proposta del centrodestra. Noi siamo per la Milano della speranza, non della paura. Avere speranza vuol dire essere capace di gestire i problemi. La paura uno ce l’ha, ma la paura se la tiene addosso, non la tira sugli altri. Questo continuo creare paura sugli altri è un modo per scaricare. Ognuno si deve confrontare con le proprie paure e gestirle”. Poi Sala torna sul tema Expo: “Quando abbiamo aperto la prima fase non è che non fossimo consapevoli dei problemi. Semplicemente abbiamo lavorato per cercare di risolverli. Noi non dipingiamo un mondo tutto bello, ma noi vogliamo candidarci per gestire i problemi. Con una certezza: abbiamo fiducia in Milano e nei milanesi”.

12.30 -  Pisapia: “Nel 2011 ho fatto sette giorni di vacanza. In inglese non sono molto forte (Matteo Renzi fa un gesto come per dire: “Pensa io come sono…”, ndr) e quindi andiamo a studiare l’inglese a livello intensivo. Alla tavolata, a cena, chiedendomi di dove fossi, alla mia risposta mi hanno detto: ‘Bunga bunga’. Questa era la stima di Milano. Oggi siamo apprezzati in tutto il mondo. Beppe, adesso continua tu”.

12.24 - Pisapia: “Dobbiamo passare dalla difensiva all’offensiva. Abbiamo fatto la città più internazionale d’Europa, la più affascinante. Nel 2010 mi dicevano Milano come Berlino, oggi mi dicono Berlino come Milano. Tutto questo diventa ancora più importante se pensiamo all’aiuto che abbiamo dato ai più deboli. Abbiamo dato tutti segnale di sobrietà, noi andiamo in metro e in bici, loro usavano le auto blu, noi no. Io vado a mangiare nelle scuole senza avvisare. E’ bellissimo. L’Unicef ha dichiarato Milano la città dei bambini e delle bambine. Poco più di un mese fa la Commissione Europea ha indicato Milano come la città che ha fatto più passi avanti sulla disabilità”.

12.20 - Giuliano Pisapia: “Come diceva don Milani, a che cosa serve tenere le mani pulite se si tengono in tasca? Noi le abbiamo tirate fuori e abbiamo lavorato, e comunque le abbiamo pulite”.

12.16 - Bussolati chiama sul palco Giuliano Pisapia: “Un grazie a don Gino per quello che ha fatto e sta facendo. Con noi avrai sempre un alleato perché tante battaglie le abbiamo vinte lavorando insieme. Io ci sarò anche dopo, quando avrò finito”. Poi si rivolge a Matteo Renzi e Beppe Sala tirando fuori i ritagli (e citando la Leopolda? ndr): “I capilista delle nostre liste, il nostro candidato sindaco di Milano che vogliamo far eleggere a sindaco, hanno promesso tutti di rimanere in consiglio comunale a fare quel che devono fare. Voi pensate che Salvini, Lupi e Berlusconi vogliano occuparsi di Milano. Loro credono al potere come sostantivo, noi crediamo al potere come verbo per cambiare la realtà”.


12.14 - Don Rigoldi a Renzi: “Inutile discutere di trasferire san Vittore, guardiamo queste cose qui sui ragazzi del Beccaria. E poi voglio chiedere a Matteo di aiutarci di sostenerci in un progetto per dare le case ai ragazzi a 300 euro. Ma devo dire che questo governo sta facendo bene. Ci sentiamo in un cammino che ha senso e ha valore”

12.11 -  Pietro Bussolati chiama don Gino Rigoldi. “Voglio dare il benvenuto a tutti, a Matteo, a Beppe e a tutti gli altri. Siamo in Barona da 19 anni. Oggi i giovani qui, in questo quartiere, ci chiedono di aiutarli a cercare un lavoro. Cerchiamo di rispondere ai bisogni. I ragazzi del Beccaria se escono a fare i disoccupati sono rovinati: hanno voglia di cambiare, desiderano una vita diversa rispetto alla povertà da cui arrivano. Aiutiamoli”.

12.07 - In sala Milly Moratti, Pierfrancesco Barletta e il capo di gabinetto Maurizio Baruffi. Presente anche il direttore generale del comune di Milano Beppe Tomarchio.

12.08 - Renzi entra con Beppe Sala e Giuliano Pisapia. Foto a tre. Introduce Pietro Bussolati. Nel comitato d’ingresso anche Paolo Razzano e Pierfrancesco Majorino.

11.56 - Matteo Renzi ritarda. Silvia Roggiani, responsabile comunicazione del Pd lo comunica alla sala stracolma.

11.38 - Ci si chiede perché Renzi abbia scelto il Barrio’s in Barona. Semplicemente perché a Milano è uno dei posti cui è più affezionato, avendo tenuto un comizio durante le prime primarie.

11.33 -  Un intero quartiere militarizzato per l’arrivo del premier Matteo Renzi all’evento in sostegno del candidato sindaco Beppe Sala. Previsti gli interventi, oltre che del segretario metropolitano Pietro Bussolati, anche di Giuliano Pisapia e di don Gino Rigoldi, oltre ovviamente a Beppe Sala.


 








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