Renzi-Martina riempiono il Parenti. E si dimenticano di Beppe Sala
di Fabio Massa
Renzi a Milano, Teatro Franco Parenti gremito. Beppe Sala non c'è. Non era previsto ci fosse. Ci sono i suoi assessori, il vicesindaco Scavuzzo, quelli di marca Pd, il fedelissimo Tasca, l'ex vicesindaco De Cesaris. C'è Stefano Boeri. Beppe Sala non c'è. Introduce Martina Maurizio, di professione ministro, ex capogruppo Pd in Regione Lombardia. E' il secondo polo del ticket congressuale. Martina introduce. Una decina di minuti, parla di Milano. Ringrazia "Pietro" (Bussolati, il segretario metropoiltano) per la vittoria di Milano alle elezioni. Ringrazia Matteo Renzi: "Ci hai creduto tu, da Roma, prima di tutto. Ti sei fatto domande per dare risposte, non per dare dubbi". Riscrive la storia: "Si pensava che dopo 5 anni di Pisapia, che qui salutiamo, avrebbero vinto le destre" (?!?). Parla di Expo: "Caro Matteo, ci hai creduto tu alle Esposizioni Universali. E' stata Milano ma anche qualcuno a Roma ci ha creduto. Expo si è fatta perché Matteo Renzi ci ha creduto". Poi prosegue Valeria Fedeli: "Milano è una città fantastica, che rimuove gli ostacoli". Lancia parole d'ordine, e si rivolge al convegno di Orlando (e Pisapia) di domani: "Anche per noi il tema del lavoro è una priorità". Beppe Sala non c'è. Neppure citato. Mai, neanche una volta. Qualcosa vorrà pur dire. Poi c'è Renzi, e il suo discorso. Renzi? Pure lui di Beppe Sala non parla proprio. "Expo? E' stata una idea della Moratti. E grazie del lavoro di Maurizio e non solo di Maurizio è stata realizzata". Di più, sull'Ema, uno dei cavalli di battaglia del sindaco: "Abbiamo detto di portare a Milano l'Ema visto che siamo tra i popoli più longevi della terra". E ancora: "L'Expo l'avete vinto voi. Quel momento io me lo ricordo bene come è andata. Noi arriviamo Palazzo Chigi ci disse di lasciare stare l'Expo. Insieme a Martina andiamo a inventare l'Anac per salvare una Esposizione che è stato uno straordinario momento di energia".
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