Milano
Resta promuove il ministero: "Sì all'innovazione a Milano". Intervista
Il rettore del Politecnico di Milano plaude all'ipotesi di un ministero dell'Innovazione con sede a Milano. E parla del suo futuro dopo la scadenza del mandato
Resta promuove il ministero: "Sì all'innovazione a Milano". Intervista
Ferruccio Resta a Milano è un'istituzione. Non solo perché è il rettore del Politecnico, ma anche perché per quanto riguarda innovazione, idee, energia, è una personalità apprezzata da tutti. Tanto che la domanda che circola, negli ambienti che a Milano contano (e non poco) è: "Che cosa farà Resta quando avrà finito il suo mandato, a dicembre?". La risposta del rettore ad Affaritaliani.it Milano è di grande serenità. Ma prima, la domanda d'obbligo è sul ministero dell'innovazione a Milano.
Rettore, che cosa ne pensa della proposta emersa a Cernobbio?
L'idea contiene due elementi da considerare. Il primo è che si tratta di avere un ministero fuori da Roma. Il secondo elemento è di avere un dicastero all'innovazione.
Partiamo dal primo elemento.
Il primo è un tema positivo, sul quale riflettere con assoluta attenzione. Un dicastero a Napoli, uno a Milano, e comunque fuori dalla Capitale vuol dire fare innovazione istituzionale e politica. E non c'è neanche il problema delle comunicazioni: tra alta velocità e digitale ci sono modi nuovi ed efficaci di organizzare incontri. E' un'idea fresca, una soluzione da approfondire senza mettersi a discutere della difficoltà delle connessioni, che sono annullate dai progressi tecnologici.
Il secondo elemento?
Il secondo elemento riguarda l'opportunità di un dicastero all'innovazione. Io non mi limiterei a pensare all'innovazione come digitale, perché ci serve innovazione in tanti altri settori, come lo sviluppo economico, come i trasporti, come l'industria. Noi abbiamo bisogno di una attenzione strutturata all'innovazione. Oggi i centri di ricerca presidiano il tema, ma serve un'intera filiera che lo porti avanti.
Questa cosa di un ministero dell'innovazione a Milano non è già "sentita"? Non rischia di essere una boutade elettorale?
Il momento elettorale è quello giusto per cercare di dare uno sguardo oltre, al futuro. Certo, si tratta di promesse. Ma il problema non è fare promesse, ma mantenerle. E' giusto alzare l'asticella in campagna elettorale. Poi però questi non devono rimanere proclami ma devono diventare programmi che poi devono essere attuati. Certo, poi c'è la questione dell'emergenza energetica e tutto il resto, ma anche all'interno di uno scenario così bisogna sforzarsi di guardare lungo.
Ferruccio Resta scade a dicembre. Che cosa farà dopo?
Ho avuto la fortuna di guidare una grande istituzione come il Politecnico di Milano. Una comunità dedita alla ricerca e al futuro, all'innovazione nel senso più bello del termine. Questa esperienza mi rimarrà per la vita. Pensare a qualcosa che mi dia la soddisfazione che sto provando adesso non è una priorità. Certo, mi piacerebbe rimanere legato al mondo accademico in qualche modo, e quindi valuterei ogni proposta o opportunità che fosse avanzata. Ma ho la tranquillità che deriva dalla consapevolezza di aver avuto una fortuna incredibile a vivere la fantastica esperienza di rettore del Politecnico.
fabio.massa@affaritaliani.it