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Milano
Rettore Statale, sfida De Luca-Franzini. Ultimi fuochi. L’appello all'unità

di Fabio Massa

Non è esattamente come quello degli anni della contestazione studentesca (leggi ’68) lo scontro che si sta svolgendo all’Università Statale. Anche se proprio quest’anno si celebrano i primi 50 anni della stagione che sconvolse una generazione, più che un’epoca. Non ci sono Mario Capanna e i catanga ad affrontare la polizia o gli improbabili nipoti del Fuan. Più semplicemente i cortili di via Festa del Perdono si sono riempiti di studenti e professori che devono decidere (il ballottaggio domani e giovedì) chi succederà a Gianluca Vago come rettore dell’Università.

La contesa è tra Giuseppe De Luca, braccio destro di Vago, docente di storia economica, apprezzato per la sua visione moderna dell’università ed Elio Franzini, docente di Estetica, già legato alla vecchia guardia della sinistra che aveva sostenuto a suo tempo il rettore Enrico Decleva. Il corpo docente sembra essere schierato con De Luca, che può garantire alla Statale - circondata dall’offensiva modernista della Bocconi e dalla Cattolica - uno sguardo sul futuro, mentre una parte rilevante del personale tecnico sarebbe favorevole a Franzini. Gli studenti – nonostante il numero chiuso in alcune facoltà voluto (per cause di forza maggiore) da Vago - si stanno orientando verso De Luca.

E proprio oggi De Luca ha promosso un incontro e, in una lettera inviata agli elettori, dice: “Il mio programma si è costruito e valorizzato grazie al confronto continuo con tutti voi. La Statale che abbiamo disegnato è una comunità scientifica fondata sulla ricerca dell’equilibrio tra tutte le sue componenti, in cui il riconoscimento dell’impegno e del merito non si disgiunge dal concetto di equità e di responsabilità. I nostri principi e i nostri obiettivi sono sempre stati lineari e trasparenti”.

“Ogni nostra proposta è (ed è sempre stata e sarà) solo costruttiva, coerente e realizzabile perché il nostro obiettivo è che, al termine della competizione elettorale, vinca in primo luogo la Statale. Il prossimo Rettore sarà la guida di tutto l’Ateneo e dovrà essere in grado di dialogare con equilibrio, solidità e inclusione con tutte le sue parti, ricompattando e armonizzando le diverse istanze nell’interesse superiore dell’intera comunità. Ed io mi impegno a farlo con voi. Le fratture che si sono prodotte in questo periodo devono essere rapidamente ricomposte, per lasciare spazio a un dibattito anche acceso ma incentrato esclusivamente sulla strategia di sviluppo più promettente per l’Ateneo, facendo in modo che le diversità lo arricchiscano, anziché dividerlo. E questo anche grazie alla nuova squadra di governo che sarà qualificata, dinamica e scelta in maniera condivisa con le diverse aree e parti dell’Ateneo, in modo da essere ulteriore collante di spirito unitario”. Sembra essere uno scontro tra vecchio e nuovo. Alle urne l’ultima risposta.

Maria Pia Abbracchio, professoressa di Farmacologia e terza candidata che ha scelto a partire dal secondo turno di sostenere Franzini, commenta: "Nel programma di Elio Franzini, che e’ stato integrato con il mio, ci sono elementi di straordinaria novita’. Ad esempio, vogliamo costruire una governance moderna in cui la figura  dell’  “uomo solo al comando” e’ sostituita dalla figura di un Rettore autorevole e capace di decisioni importanti, il quale tuttavia dialoga con una serie di competenze complementari in grado di rispondere alla complessita’ dell’universita’ moderna. Efficienza e pluralita’ sono sinonimi e non contrari. Intendiamo lavorare insieme, con apertura a chiunque possa e voglia contribuire alla crescita dell’ateneo, sostenendo i ricercatori con finanziamenti che permettano loro di affrontare le sfide internazionali, ponendo al centro lo studente anche attraverso modelli di didattica innovativa, e con grande attenzione alla terza missione e ai rapporti con il territorio".

fabio.massa@affaritaliani.it

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