Milano

Riforma sanità, battaglia in Consiglio. Bussolati: "Parlerò per 8 ore no stop"

La discussione sulla riforma sulla sanità lombarda accende gli animi in Consiglio e il consigliere dem Bussolati annuncia un intervento fiume di ben 8 ore

Riforma sanità, Bussolati (PD) annuncia una maratona di 8 ore

Si prepara una giornata calda quella di domani al Consiglio Regionale lombardo quando si tornerà a discutere della riforma della sanità lombarda. Il consigliere PD, Pietro Bussolati, lancia la #staffettaBussolati annunciando un suo intervento fiume. Bussolati è da sempre uno dei più attivi oppositori della giunta Fontana, in particolare ai vertici lombardi ha rimproverato la gestione della prima ondata di Covid e raccogliendo tutte le obiezioni nel libro "Giù la maschera" dove sottolineava l'inadeguatezza del presidente Fontana e dell'allora assessore al Welfare Giulio Gallera.

"Domani interverrò per 8 ore senza fermarmi, è una battaglia per la salute dei lombardi. Unite la vostre voci alla mia", scive il consigliere Bussolati, sulla sua pagina FB, in vista della discussione della riforma della sanità lombarda.

L'appello ai lombardi

"Vi è mai capitato di dover aspettare mesi per fare una visita, ma di trovarla a pagamento entro un paio di giorni? Vi è mai capitato di non trovare un Medico di Famiglia (o un Pediatra di libera scelta) e di dovervi muovere in altre Città o quartieri solo per poter accedere alla sanità di base? Vi è mai capito di dovervi recare in ospedale per le più piccole cose, perché la medicina territoriale è stata smembrata da 20 anni di Giunte regionali di destra? Vi fa arrabbiare che Regione Lombardia non sia in grado di gestire il servizio sanitario e che questo ricada sulle spalle tue e dei tuoi cari? Allora è il momento di dire la vostra", invita il consigliere Dem.

"Stiamo discutendo la Riforma sociosanitaria lombarda, eppure nessuno di questi problemi verrà affrontato o risolto. Domani io interverrà per 8 ore senza mai fermarmi, per cambiare decisioni che danneggeranno ancora una volta il diritto alla salute dei cittadini", conclude bussolati invitando i lombardi a fargli sapere la loro storia e il loro pensiero sulla sanità lombarda.

Riforma sanità, in Consiglio respinte pregiudiziali

Ha preso il via ieri mattina - ricorda Mianews - la “maratona” consiliare dedicata all’esame e alla discussione del progetto di legge di riforma della sanità lombarda che necessaria ad aggiornare la riforma voluta nel 2015 dall’allora presidente Maroni e che era stata introdotta in via sperimentale. Sono previste sedute ogni giorno (esclusi sabato e domenica) fino al 26 novembre dalle ore 10 alle ore 18, così da lasciare poi spazio dopo le 18 alle riunioni delle Commissioni consiliari.

La seduta di ieri si è aperta con l’illustrazione delle quattro questioni pregiudiziali presentate dal Movimento 5 Stelle e illustrate da Marco Fumagalli, tutte respinte dall'Aula. Il Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti (Lega), che è anche relatore del provvedimento, ha poi illustrato i contenuti del progetto di legge sottolineando che “non è una riforma ma un intervento di potenziamento di un sistema sanitario che negli anni scorsi ha dovuto subire da parte dello Stato un livello di tagli enormi”.

Il nodo del rapporto pubblico-privato

Il dibattito generale si è quindi aperto con l’intervento del Capogruppo del Partito Democratico Fabio Pizzul che ha toccato temi quali l’integrazione tra sanità e sociale, la prevenzione e il rapporto pubblico-privato. “Abbiamo previsto tempi ampi per consentire a ciascun Consigliere di poter intervenire in modo adeguato -ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi- e mi auguro che tale possibilità sia sfruttata appieno per consentire lo sviluppo di un dibattito ricco di spunti e contributi di interesse, un dibattito che non sia sterile e fine a se stesso ma che possa contribuire a migliorare ulteriormente la proposta di legge che viene sottoposta al voto del Consiglio regionale”.

I consiglieri dell'opposizione all'attacco

Ciascun Consigliere regionale potrà disporre di 10 minuti per il proprio intervento: sono consentiti altri 5 minuti di tempo per illustrare i singoli ordini del giorno presentati (ogni Consigliere regionale, secondo quanto stabilito e concordato dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, non potrà in ogni caso effettuare in sede di discussione generale più di 5 interventi). L’illustrazione degli emendamenti e degli ordini del giorno sarà consentita solo nel corso della discussione generale, così che, una volta terminata, si procederà direttamente alle votazioni degli articoli e degli emendamenti e, a seguire, degli stessi ordini del giorno.

Dal momento che, come annunciato dal Presidente Fontana, l’oggetto della riforma investe direttamente il programma di governo, non saranno ammissibili votazioni a scrutinio segreto. Complessivamente sono stati presentati 1983 emendamenti così ripartiti: 1543 Movimento 5 Stelle; 310 Partito Democratico; 16 +Europa; 10 Fratelli d’Italia; 6 Lega; 3 Forza Italia; 70 Consigliere Niccolò Carretta; 25 Consigliere Luigi Piccirillo. Alle ore 10 di questa mattina erano già stati depositati anche 6862 ordini del giorno: il termine ultimo per la presentazione degli ordini del giorno e di eventuali sub-emendamenti è fissato alle ore 14 di domani giovedì 11 novembre. 

Obiettivo: potenziare la sanità territoriale

In sintesi, come ricorda anche una nota del Pirellone, il progetto di legge n°187 (di modifica del testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) si occupa di attuare un potenziamento generale della medicina territoriale e dell’ambito della prevenzione, precisando le competenze dei diversi soggetti interessati (ATS, ASST, Assessorato e Direzione generale), istituendo le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali e potenziando l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).

Tra le novità, l’istituzione all’interno delle ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali) dei distretti, dei dipartimenti funzionali di prevenzione e dei dipartimenti di cure primarie. Alle ASST viene assegnata l’attuazione degli atti di indirizzo e di pianificazione, alle ATS spettano programmazione delle attività dei dipartimenti, coordinamento e sottoscrizione dell’accordo con i medici di medicina generale e politiche di investimento. Le ASST continuano a essere articolate in polo ospedaliero (articolato in dipartimenti) e rete territoriale (articolata in distretti).

Una medicina più capillare

Il raccordo con i sindaci del territorio viene a realizzarsi a livello di distretto. Altri punti di rilievo del progetto di legge riguardano il rapporto pubblico-privato (“equivalenza e integrazione dell’offerta socio sanitaria di strutture pubbliche e private accreditate”) e il ruolo dei medici di medicina generale, che viene definito “centrale” nel percorso di cura degli assistiti in particolare quelli affetti da malattie croniche. La rete territoriale sarà formata da un distretto ogni 100 mila abitanti (uno ogni 20 mila nelle aree montane). La nuova mappa della sanità lombarda sarà basata su questa rete, che nelle previsioni della legge radunerà le sedi, i distretti appunto, dove “valutare il bisogno locale, fare programmazione e realizzare l’integrazione dei professionisti sanitari (medici di medicina generale, pediatri, specialisti ambulatoriali, infermieri e assistenti sociali)”.

Nel distretto, che sarà “una sede fisica facilmente riconoscibile e accessibile dai cittadini”, troveranno posto le strutture territoriali: Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali e Ospedali di Comunità.

Le strutture territoriali

Le Case della Comunità, dove opereranno team multidisciplinari, costituiranno il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie e saranno il punto di riferimento per i malati cronici.

Le Centrali Operative Territoriali (una per ogni distretto) avranno la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e si avvarranno di tutte le attività di telemedicina e medicina digitale: televisita, teleconsulto, telemonitoraggio.

L’Ospedale di Comunità è la struttura sanitaria della rete territoriale che si occupa di ricoveri brevi e di pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica. Di norma dotato di venti posti letto (fino ad un massimo di 40), ha una gestione prevalentemente infermieristica. Entro 90 giorni dall’approvazione è prevista l’istituzione dei distretti con la nomina dei direttori e l’istituzione dei dipartimenti di cure primarie e dei dipartimenti funzionali di prevenzione.

Entro 6 mesi dall’istituzione dei distretti verranno realizzate le Centrali Operative Territoriali. Ospedali e Case di Comunità verranno realizzate per il 40 % entro il 2022, per il 30% entro il 2023 e il restante 30% entro il 2024. Entro 6 mesi dall’approvazione della legge nascerà anche il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive. Il completamento del potenziamento di tutta la rete territoriale è previsto in tre anni. 

Sanità lombarda e PNRR

Per Regione Lombardia le previsioni del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza consentono di ipotizzare la realizzazione di 203 Case della Comunità, 60 Ospedali di Comunità e 101 Centrali Operative Territoriali con investimenti per oltre 300 milioni per le Case della Comunità, oltre 150 milioni per gli Ospedali di Comunità e 17,8 milioni per le Centrali Operative Territoriali. Altri 85 milioni di fondi regionali verranno destinati per il Centro per la prevenzione delle malattie infettive. Complessivamente, incluse le risorse regionali per il potenziamento della rete di offerta, vengono destinati 1 miliardo e 350 milioni di fondi per l’edilizia sanitaria. Man mano che verranno realizzate le nuove strutture, i costi del personale a regime sono così stimati: 17 milioni e 800mila euro nel 2022; 28 milioni e 700mila euro nel 2023; 29 milioni e 700mila euro nel 2024.red







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