Milano
Rimpasto complesso a Milano. Nel mirino i lavori pubblici. Inside
Casa, cantieri e scuole, questi sono alcuni dei punti deboli dell'attuale amministrazione comunale
Rimpasto complesso a Milano. Nel mirino i lavori pubblici. Inside
Un rimpasto complesso è alle viste, secondo rumors raccolti da Affaritaliani.it Milano. Il rimpasto a Palazzo Marino è stato annunciato dal sindaco Sala motivandolo con la necessità di sostituire Pierfrancesco Majorino: "Essendomi preso le sue deleghe un posto c'è", ha detto all'inizio di dicembre. Ovviamente i partiti hanno subito pensato che il rimpasto sarebbe stato in perfetto stile Sala: uno esce, uno entra. Quindi senza andare a fare complessi giri di delega. Invece questa volta pare proprio, e su questo insistono le fonti di Affaritaliani.it Milano, che il problema sia più difficile e più profondo. Perché è vero che l'amministrazione gode di buona salute ed è confortata pure dalle statistiche (oggi Milano viene messa al primo posto per qualità della vita in Italia). Ma è anche vero che va in sofferenza sui cantieri, sui lavori pubblici. Il motivo, secondo alcuni, è che la pianta organica, ovvero l'articolato sistema dei dirigenti che il direttore generale Christian Malangone ha messo a punto alcuni mesi fa, non si "accoppia" perfettamente con le suddivisioni delle deleghe. Per esempio, i lavori pubblici (che sono in capo a Marco Granelli) hanno ovviamente un campo di attività vasto nel campo dei trasporti e della viabilità (altra delega di Granelli). Ma i punti critici oggi sono la loro efficacia ad esempio nel settore della Casa (in capo a Gabriele Rabaiotti), e nel settore delle scuole (in capo a Laura Galimberti). In particolare sui plessi scolastici, la fibrillazione nell'ultimo periodo è stata alta. E dunque? Che cosa cambierà? C'è sul tavolo del sindaco una proposta di suddivisione dei lavori pubblici con la ripartizione tra i vari assessori. Un'altra proposta che ne prevede l'accentramento. Poi c'è il giudizio sull'operato dei singoli. La squadra va bene, ma Casa e Scuole sono sotto la lente del microscopio. Nessuno però rischia, vige sempre il motto di Pisapia: "E' la squadra che conta".
fabio.massa@affaritaliani.it