Rimpatri volontari, Milano frenata da Roma: Majorino attacca Salvini
L'assessore comunale alle Politiche sociali: "Il ministero dell'Interno non lavora efficacemente per favorire il meccanismo. Un paradosso"-
Majorino contro Salvini: "Il Viminale frena i rimpatri volontari"
“Diverse decine di progetti di rimpatrio volontario assistito", sono stati portati avanti a Milano nell'ultimo anno, ma tutto si frena quando arriva al Viminale. A parlare dello scarso sostegno che la città riceve dal ministero dell'Interno è stato l'assessore comunale alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, nel corso della presentazione in commissione a Palazzo Marino del nuovo piano dello sviluppo del welfare municipale.
"Abbiamo registrato un primo importante risultato, anche se non quantitativamente rilevante", ha detto Majorino parlando dell'aumento dei rimpatri volontari assistiti avviati nel capoluogo lombardo, annunciando l'imminente diffusione di numeri ufficiali. "La questione per noi è importantissima, su di essa vogliamo lavorare e insistere", ma "c'è qualche criticità derivante dal fatto che il ministero dell'Interno non sta lavorando efficacemente per favorire il meccanismo dei rimpatrio volontario assistito, una cosa paradossale per ragioni evidenti", ha aggiunto con un riferimento evidente al ministro Salvini e alle sue posizioni in tema migratorio.
Il "ritorno volontario assistito e reintegrazione" prevede che il cittadino straniero, anche clandestino, scelga volontariamente di lasciare l'Italia, ricevendo anche aiutato per reinserirsi socialmente nel proprio Paese. La procedura di rimpatrio volontario assistito verso i Paesi d'origine è sostenuta anche finanziariamente dall'Ue e in Italia avviene sotto l'egida dell'Organizzazione internazionale per le migrazione (Oim), che nel 2017 ha attivato un programma, finanziato dal ministero dell'Interno italiano, di rimpatrio rivolto a 2.500 cittadini di Paesi terzi in Italia.
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