Milano

Rinviata la commissione d'inchiesta. Regione, regge l'accordo Pd-Lega

Si cerca di preservare l'accordo per la commissione d'inchiesta sul Covid.

di Fabio Massa

Si cerca di preservare l'accordo per la commissione d'inchiesta sul Covid.  "Facciamo di tutto per non tornare al punto di partenza", racconta un consigliere regionale ad Affaritaliani.it Milano. La vicenda rischia di entrare nelle cronache di uno scontro ormai al calor bianco tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle da una parte, e la Lega che garantisce la maggioranza insieme a Forza Italia dall'altra. 

LA COMMISSIONE D'INCHIESTA - Fin dall'inizio di maggio, e dunque con una tempistica adeguata, il consiglio regionale lombardo aveva deciso di istituire una commissione d'inchiesta che facesse chiarezza sull'operato delle istituzioni regionali nell'emergenza Covid. Il 26 maggio l'elezione di Patrizia Baffi, consigliera regionale di Italia Viva ed ex vicepresidente del Partito Democratico in consiglio regionale prima della scissione, era finita sulla stampa nazionale. La Baffi, infatti, era stata eletta dall'assise con 46 preferenze su 79 votanti: i voti della maggioranza che aveva così decretato l'elezione di un rappresentante sì dell'opposizione, come prevede lo statuto, ma con i voti (appunto) della maggioranza. A essere bocciato era stato Jacopo Scandella, Dem bergamasco, sostenuto dal Pd malgrado la candidatura di Michele Usuelli di +Europa. La Baffi era finita poi sui social, presa di mira da centinaia di haters anche per le foto che aveva pubblicato con Attilio Fontana mesi prima. Pure il suo partito, Italia Viva, non aveva preso bene la sua intenzione di rimanere presidente della commissione. Alla fine la Baffi cede e si ritira. La presidenza torna in ballo.

IL BILANCIO - Come al solito, prima della pausa estiva viene approvato il bilancio. E come al solito l'opposizione presenta centinaia di emendamenti. Poi, a un certo momento, il Pd decide di ritirarne un migliaio. Pare il segnale che è tornato il sereno. Affaritaliani.it Milano anticipa anche il nome che dovrebbe andare a presiedere la commissione. E' quello di Gian Antonio Girelli, consigliere dem. Poi però il clima si riaccende con il caso camici. Fontana viene indagato. Le opposizioni, pur tentennando all'inizio perché sapevano che sarebbe venuto meno il patto con la Lega e Forza Italia, presentano la richiesta di dimissioni, e dunque la mozione di sfiducia, che verrà votata nella prima seduta utile, settimana prossima. Ma in questo modo, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano, diventa impossibile votare il presidente della commissione d'inchiesta lunedì prossimo, a ridosso della mozione di martedì. E quindi, meglio rinviare. Dalla maggioranza c'è ancora ottimismo: "Vogliamo che emerga la verità, quindi ci sarà una presidenza espressione delle minoranze", raccontano ad Affaritaliani.it Milano. Chissà se l'accordo reggerà anche alle polemiche d'aula di martedì.

fabio.massa@affaritaliani.it

 








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