Milano
Rispedita in Pakistan dai genitori: 23enne scrive all'ex scuola di Monza
"Vi prego, aiutatemi, il mio futuro è in Italia". Così la giovane racconta la sua storia. Informati i carabinieri e la Procura.
Ragazza allontanata da scuola e rispedita in Pakistan dai genitori: una lettera all'ex istituto
Frequentava una scuola a Monza prima che il padre la obbligasse a smettere di studiare e tornare in Pakistan per sposare un uomo scelto da lui. La ragazza, privata dei documenti dal genitore, ha ora 23 anni ed è prigioniera del paese in cui ha radici ma che vorrebbe lasciare per tornare in Italia, così ha pensato di scrivere una lettera alla sua vecchia scuola per chiedere aiuto.
"Vi prego, aiutatemi, il mio futuro è in Italia – recita la missiva - mi hanno preso tutti i documenti e mi hanno lasciata qui, mio padre mi ha impedito di terminare la quarta superiore, so che una delle professoresse chiedeva che fine avessi fatto, poi mi hanno portata via". I fatti risalgono all'inizio del 2015: prima il veto sulla prosecuzione degli studi e l'obbligo di restarsene a casa, poi il viaggio forzato verso il Pakistan, partendo col padre. I genitori le hanno portato via il permesso di soggiorno che aveva rinnovato, il passaporto, il codice fiscale, poi sono tornati in Italia lasciandola lì.
Nel luglio scorso la lettera inviata alla scuola, nel frattempo la 23enne ha conosciuto un ragazzo in Pakistan. "Ora vivo con lui, i miei genitori non vogliono che stia con lui, perché la cultura nel nostro Paese non permette alle giovani di scegliere con chi stare", ha raccontato la giovane all'Ansa. "Ho provato a chiedere aiuto alla mia ambasciata ma non mi hanno ascoltata, vi prego, voglio tornare in Italia, è lì che vedo il mio futuro".
L'istituto che ha ricevuto la richiesta d'aiuto ha fatto sapere che una delle professoresse si era informata sul perché la ragazza non andasse più a scuola, senza riuscire però a entrare in contatto con la ragazza. A distanza di anni ha avuto la risposta che cercava: quella ragazza era stato “esiliata” in Pakistan perché non rinunciava agli studi e non accettava di sposare l'uomo scelto per lei dal padre. La scuola ha denunciato l'accaduto ai carabinieri e alla Procura di Monza e la documentazione sul caso è stata trasmessa alla Prefettura di Monza e Brianza perché informi il Ministero degli Esteri.