Rivoluzione tra i cinesi di Milano. Ora si attende il Papa. Inside
Potrebbe esserci un fuori programma con l’incontro di Francesco con la numerosa comunità di cattolici cinesi che vive e lavora da decenni a Milano
di Domenico Cameccia
E poi magari durante la visita del Papa a Milano, il 25 marzo, potrebbe esserci un fuori programma con l’incontro di Francesco con la numerosa comunità di cattolici cinesi che vive e lavora da decenni a Milano e ruota attorno alla parrocchia della Santissima Trinità in zona Sarpi. Già, perché l’accordo tra Cina e Vaticano che ha chiuso 66 anni di lontananza tra la Santa Sede e Pechino potrebbe avere ricadute anche per i cinesi che professano la religione cattolica in Italia.
Come si sa, le comunità cinesi nel mondo mantengono un forte legame d’appartenenza con la Cina, e soffrono se tacciate di poco patriottismo. Un’identità culturale importante e forte (gli italiani potrebbero prenderne esempio, non solo quando gioca la Nazionale), che faceva soffrire i cattolici. Questo perché i cattolici clandestini cinesi, fedeli al Papa (che Pechino fino ad oggi ha considerato un Capo di stato straniero) sono sempre stati considerati poco patriottici e perseguitati: otto milioni di anime costrette a celebrare Messe e recitare preghiere nei garage e in mezzo ai campi per paura di essere arrestati dalle forze dell’ordine.
Ora le cose sono cambiate. I cattolici clandestini potranno lentamente “emergere” e quelli “ufficiali”, appartenenti all’Associazione Patriottica che in Cina dal 1957 rappresenta una “chiesa” gestita dal governo e che non riconosce l’autorità papale, potranno ritrovarsi nella stessa Chiesa. A Milano questo significa un’identità rispettata per i cattolici cinesi della Santissima Trinità, guidati da don Giuseppe Zhang che in occasione del Capodanno cinese, qualche giorno fa, sul sito della parrocchia (lnx.milanotrinita.it) ha voluto postare un Pdf che rendiconta l’attività della cappellania cinese, nata grazie ai soldati delle salmerie militari della Grande Guerra: cinesi venuti dalla Francia e stabilitisi a Milano. Oggi sono una comunità molto attiva e in cammino con tutta l’Arcidiocesi di Milano. Ed è probabile che, quando il Papa celebrerà la Santa Messa a Monza le sorprese non mancheranno.