Milano

Robinho arrestato in Brasile: condannato a 9 anni per stupro

Redazione

Robinho, ex calciatore brasiliano e attaccante del Milan, è stato arrestato in Brasile per scontare una condanna di nove anni per violenza sessuale

Robinho arrestato in Brasile: condannato a 9 anni per stupro

Robinho, ex calciatore brasiliano, è stato arrestato in Brasile per iniziare a scontare una condanna di nove anni per violenza sessuale inflittagli in Italia. Come riporta Repubblica, la polizia federale lo ha preso dopo che il giudice della Corte suprema Luis Fux ha respinto la richiesta dei suoi avvocati di sospendere la condanna, che per decisione della magistratura brasiliana sarà scontata nel Paese sudamericano. L'ex attaccante del Milan si trovava nella sua villa a Guaruja con la famiglia quando è stato arrestato e sarà portato in un penitenziario designato.

Gnocchi, legale della vittima: "Non avere paura di denunciare"

"Il senso della vicenda, a prescindere dai risvolti mediatici, è per tutte le vittime di violenza quello di denunciare, di procedere, di non avere paura anche se dall'altra parte magari c'è il personaggio ricco e famoso e noi oggi siamo assolutamente soddisfatti, abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia brasiliana" così commenta l'avvocato Jacopo Gnocchi, legale della giovane che nel 2013, quando aveva 23 anni, subì una violenza sessuale di gruppo da parte di Robinho e altre persone in una discoteca a Milano. L'avvocato ha spiegato che l'arresto di Robinho segna la conclusione appropriata di un processo regolare in Italia, con un'accettazione piena di colpevolezza. Il processo deve continuare per gli altri quattro imputati, che sono irreperibili e verranno notificati in Brasile. Robinho e un suo amico, Ricardo Falco, sono stati condannati definitivamente, ma non sono stati sottoposti a misure cautelari. Altre quattro persone, ancora irreperibili, devono ancora affrontare un'udienza preliminare a Milano.

Estradizione negata, Robinho sconterà la pena in Brasile 

I giudici brasiliani hanno accettato l'esecuzione della pena nel Paese. Il legale sottolinea l'importanza di denunciare. "Finché non ci sono le denunce e le vittime non si muovono, non ci sono i processi e ovviamente, se colpevoli, non ci sono neanche le condanne, quindi questi casi aiutano a far capire che il clima sta veramente cambiando". Nel 2022, la pm milanese Adriana Blasco ha richiesto l'estradizione di Robinho e il mandato d'arresto internazionale per i due, ma il Brasile ha deciso di farlo scontare la pena nel suo Paese. Secondo le indagini, nella notte del 22 gennaio 2013, si afferma che Robinho avrebbe fatto bere la 23enne fino a renderla incosciente. Successivamente, lui e altri quattro individui, mai identificati, l'avrebbero violentata ripetutamente in un guardaroba di un locale della movida milanese, dove la giovane si trovava per festeggiare il compleanno. Le motivazioni della sentenza rivelano che Robinho e i suoi "complici" hanno dimostrato "particolare disprezzo" nei confronti della vittima, umiliandola brutalmente. Inoltre, il Santos, squadra per cui Robinho giocava, ha sospeso il suo contratto nel 2020 dopo la diffusione sui media brasiliani di intercettazioni del processo, concluso in primo grado nel 2017.







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