Milano

Robledo, il pg: "Trasferimento giusto, comportamenti censurabili"

Confermare il trasferimento cautelare dalla sede e dalle funzioni disposto dalla sezione disciplinare del Csm nei confronti di Alfredo Robledo, ex procuratore aggiunto di Milano, oggi giudice a Torino. E' quanto ha chiesto il sostituto pg di Cassazione Umberto Apice alle sezioni unite civili della Suprema Corte, di fronte alle quali Robledo ha impugnato l'ordinanza emessa il 10 febbraio scorso dal Csm. "La misura cautelare va mantenuta - ha detto Apice - i fatti hanno destato allarme e compromesso l'immagine della magistratura".

"Un quadro cautelare - ha aggiunto il pg - esiste e persiste, anche se alcuni tra i fatti piu' gravi, cioe' i capi di incolpazione in cui si contesta al magistrato la rivelazione di nomi che sarebbero divenuti indagati, non sono confortati da un sufficiente supporto probatorio. Restano pero' alcuni fatti che trovano invece riscontro positivo nelle intercettazioni che riguardano il magistrato, si tratta di fatti che non possono essere bollati come illazioni o ipotesi da verificare, perche' vi e' un riscontro innegabile". A carico di Robledo, ha continuato Apice, vi sono poi "comportamenti censurabili, come un'eccessiva disponibilita' informativa che ha dato luogo comunque alla rivelazione di fatti che dovevano restare segreti". Al centro del procedimento disciplinare, i rapporti tra Robledo e l'avvocato della Lega nord Domenico Aiello. "C'e' stato - ha sottolineato il pg Apice - un comportamento troppo disinvolto che ha sfiorato la parzialita' verso una parte del processo, un utente della giustizia. Non sara' un vero e proprio scambio di favori, ma ci siamo vicini". Robledo, difeso dal professor Filippo Sgubbi, chiede invece alla Cassazione l'annullamento del trasferimento cautelare: Sgubbi, in particolare, ha sottolineato in udienza "l'inutilizzabilita' delle intercettazioni che sono alla base di tutti i capi di incolpazione, perche' riguardano colloqui tra un difensore, l'avvocato Aiello, con i suoi assistiti, o con esponenti del Parlamento italiano ed europeo, intercettazioni per cui non vi era autorizzazione". La decisione delle sezioni unite civili sara' resa nota con il deposito della sentenza, che, in base al codice di procedura, dovrebbe avvenire entro un mese.







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