Milano
Rock City, proroga per la mostra sulla grande stagione della musica a Milano
La mostra Rock City presso ArteUtopia-Après-coup Arte è prorogata fino a domenica 30 maggio. La grande stagione del Rock a Milano 1980-2000
Rock City, proroga per la mostra sulla grande stagione della musica a Milano
La mostra Rock City è prorogata fino a domenica 30 maggio e sarà aperta al pubblico, nel rispetto delle norme di sicurezza, da giovedì a domenica dalle 11.30 alle 18.30.
ArteUtopia, nella Galleria di Après-coup Arte, via Privata della Braida 5 Milano, dopo il lungo stop della zona rossa, proroga la mostra che vede protagonista il Rock a Milano tra gli anni ’80 e i primi anni del nuovo millennio. Una stagione entusiasmante per la musica e la cultura.
La Milano da bere si imponeva al mondo come una delle “ piazze” più affascinanti, dove la musica ed il teatro dialogavano con la moda e la fotografia, con un pubblico sempre numeroso e competente.
Madonna si aggirava in via Montenapoleone con Naomi, prima dello show, mentre nei locali e nei ristoranti si incrociavano Prince o Peter Gabriel, David Bowie o Sting, mentre, Miles Davis se ne stava rintanato nel suo residence prima del concerto e Rudolf Nureyev dormiva a casa di amici.
I capiservizio dei grandi quotidiani della città dovevano trovare in cronaca lo spazio per tutti e la fotografia diventava spesso lo strumento migliore per evidenziare un'emozione, descrivere l'entusiasmo o la delusione e per carpire l'attimo.
Il mondo era analogico e le fotografie erano bellissimi rettangoli di cartoncino, spesso in bianco e nero, che prendevano vita la notte, dopo lo spettacolo, nelle camere oscure di strani stregoni che tra liquidi, bacinelle e luci soffuse passavano la notte a 'scrivere' con il loro alfabeto la cronaca degli spettacoli, che il loro occhio meccanico aveva registrato in una memoria, arrotolata, di appena 36 parole.
"Massimo Barbaglia, Gigliola Di Piazza, Bruno Marzi e Angelo Radaelli erano gli stregoni che in quegli anni quasi ogni sera si muovevano in città alla caccia di uno sguardo, un suono, un passo di danza e un sorriso - racconta Luigi Pedrazzi, direttore di ArteUtopia- Gli scatti più belli erano quelli rubati, magari nei primi dieci minuti di show, quando il microfono non funzionava bene o le luci erano basse e poi via di corsa a immortalare un'altra storia, un altro palco. Rock City è la storia di una città e dei suoi narratori occulti, la cronaca senza fronzoli di una istantanea al buio, la suggestione di un periodo irripetibile e lontano che ci restituisce intatta l’irresistibile energia che scorreva in quegli anni nelle vene di Milano".
La mostra, inoltre, vuole ricordare Gigliola Di Piazza, a due anni dalla sua prematura scomparsa, attraverso le sue fotografie stampate di notte. A Milano.